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Vincenzo Nardi, 109 anni

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SIMBARIO (VIBO VALENTIA) – Ogni anno è una festa per la comunità. Perché Vincenzo Nardi è un po’ il simbolo di un popolo che vuole resistere e vivere intensamente le proprie esperienze. Quest’anno sono 109 le candeline idealmente spente dal “nonno della Calabria”, che da Simbario indica con orgoglio il suo essere testimone di epoche diverse.

I ricordi sono ancora vivi, anche se il tempo li ha resi sfuocati: la sua gioventù nelle campagne, in mezzo agli animali, poi il matrimonio a 20 anni che ha aperto una nuova finestra sul mondo. La realtà era assai diversa: meno frenesia e meno complicazioni, più spontaneità e qualche disagio in più.

La sua sincerità e la sua voglia di continuare a stupirsi sembrano essere intatte: non ha smarrito il sorriso che continua a regalare a chi passa vicino a casa sua, apprezza qualche sorso di vino e vede ancora gli amati film di Bud Spencer. Con l’eccezione della torta di compleanno, preferisce evitare i dolci; non ha mai fumato.

Nato il 14 ottobre 1912, ha superato due guerre mondiali, votato al referendum costituzionale del 2 giugno 1946, visto il boom economico e diverse crisi finanziarie. Ha festeggiato 4 Mondiali e 2 Europei vinti dalla nazionale di calcio. È sopravvissuto a 3 pandemie: spagnola (1918-1920), sars (2004) e Covid-19. Attualmente è socio onorario dell’associazione Giustitalia che si occupa su scala nazionale della campagna di vaccinazione anti-Covid per le persone anziane.

Ha quattro figli, nati da due diversi matrimoni, e molti nipoti; tanti gli amici ed i conoscenti che riflettono ammirati alla sua secolare esistenza. Le preoccupazioni non fanno parte del suo vocabolario, la parola d’ordine è serenità, unico antidoto contro le ansie procurate dalla modernità.

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