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Nick Vallelonga riceve la cittadinanza onoraria. Il primo a sinistra è il sindaco Egidio Servello, l'ultimo è Gianvito Casadonte patron del Magna Grecia Film Festival

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VALLELONGA (VIBO VALENTIA) – L’amministrazione comunale di Vallelonga, guidata dal sindaco Egidio Servello, ha concesso la cittadinanza onoraria a Nick Vallelonga, premio Oscar con Green book. Impegnato al Magna Grecia film festival, Vallelonga originario proprio delle Pre Serre, accompagnato dall’attrice Eleonora Pieroni, ha visitato il paese natio del nonno, in una calda mattinata di agosto senza tralasciare le proprie emozioni nel vedere i luoghi in particolare la chiesa di Maria Monserrato dove i suoi nonni prima di emigrare per le Americhe si sono sposati.

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Ai margini della cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria, ci ha concesso un’intervista

Nick è la prima volta che vieni in Calabria e qui a Vallelonga?

«Sì, è la prima volta. Ero in Italia per altri motivi e sono stato invitato al festival Magna Grecia. Vista la vicinanza con Vallelonga è stata l’occasione per visitare i luoghi di origine dei miei nonni»

Vallelonga è il cognome o nome d’arte?

«E’ proprio il mio cognome. Mio nonno Nicola e mia nonna sono arrivati a Ellis Island negli anni Venti e lì sono stati registrati con questo cognome. Non so se al momento dell’atto abbiano menzionato altro, però così sono stati trascritti e non lo abbiamo più cambiato. Nemmeno quando, entrando nel mondo del cinema, mi è stato detto che il cognome era troppo lungo. Ho preferito tenere quello originario della famiglia. Per me va bene così»

Ha sentito un amore profondo per questo paese?

«Nel 1920 i miei nonni hanno lasciato Vallelonga per gli Stati Uniti, prima si sono stabiliti in Pennsylvania e dopo, quando mia nonna aspetta mio papà, si sono spostati nel Bronx. Nessuno della mia famiglia in 100 anni è tornato, io sono il primo. Essere qui è un onore, ci sono delle emozioni indescrivibili. I miei nonni mi hanno raccontato poche cose anche perché morte quando ero piccolo, però mio padre e mio zio me li hanno trasmessi tanto da essere qui oggi»

Pensa che Vallelonga si presti per diventare un set cinematografico?

«Girando per le viuzze del paese ho immaginato delle scene di un film, per questo ho chiesto ai miei collaboratori di scattare tante foto e registrare i video»

Il cinema italiano ha inciso sulla sua carriera?

«Amo il cinema italiano, la sua storia è incredibile con grandi registi. Sono cresciuto con i film di Vittorio De Sica e Federico Fellini. La chiusura del film vincitore di due Oscar, Green book è ispirato a un film italiano, Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore»

La storia di Green book coinvolge indirettamente anche il paese Vallelonga?

«Assolutamente sì, poiché parla di mio padre e dell’emigrazione dal paese. È bello sapere, qui oggi, che questo film sia il primo che parli dell’emigrazione dei piccoli paesi della Calabria»

Quando ritornerà a Vallelonga?

«Spero presto, mi piacerebbe fermarmi per più tempo e chissà per qualche lavoro. In questi luoghi carichi di storia ti puoi rigenerare e trarre delle ispirazioni»

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