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Riceviamo e pubblichiamo
Calitri, la vecchia Aletrium, posizionata su un “macigno ancora morso dalla furia della sua nascita di fuoco”, come recita una poesia di Giuseppe Ungaretti, ammirato dalla bellezza di tale paesaggio.
Calitri, terra di tradizioni e di cultura, per molti anni riferimento dei paesi dell’Alta Irpinia, come centro scolastico di primaria importanza.


Calitri, patria di personaggi illustri che, a cominciare da Salvatore Scoca, si sono distinti a livello nazionale e oltre confine, per il loro spessore culturale e morale.
Purtroppo Calitri, da circa due anni, versa in uno stato di precarietà e immobilismo, proprio in uno degli aspetti fondamentali di un paese civile: la Scuola e la cultura. Prova ne sia il fatto che ieri, 15 settembre, mentre in tutta Italia, tranne in Campania, erano già avviate le lezioni in ogni scuola, a Calitri è stata indetta un’assemblea di genitori e insegnanti partecipata dal Preside dell’Istituto Manzi e dal Sindaco Di Maio per parlare, ancora una volta, della situazione delle scuole di ogni ordine e grado. Nonostante la buona volontà del corpo docente e del coordinatore scolastico, non si è addivenuti ad alcuna soluzione, per l’indisponibilità oggettiva di strutture adeguate ai bisogni degli allievi e degli insegnanti, anche in considerazione delle disposizioni anti Covid.
Ancora una volta sono risultati evidenti i limiti dell’Amm.ne Comunale che, al di là di promesse e impegni sottoscritti e non mantenuti, non è riuscita a dare una risposta concreta alle legittime richieste della cittadinanza.


Ma veniamo ai fatti, avvalendoci anche del supporto di rappresentanti di classe, del Consiglio di Istituto e di genitori, che hanno dato la loro disponibilità a rispondere alle nostre domande in merito.

Chiediamo ad un rappresentante del Consiglio di Istituto e ad un rappresentante di classe: Da quanto tempo dura la crisi della Scuola a Calitri e cosa si prevede per il futuro?
Da circa due anni, alcuni plessi sono stati chiusi per dichiarata inagibilità e gli alunni della Scuola dell’obbligo e della Scuola Materna vivono in condizioni precarie. Già prima del Covid,circa duecento tra bambini e ragazzi venivano ospitati in stanze con superfici non adeguate e, in alcuni casi, in spazi non sufficientemente areati. In particolare la Scuola Materna, frequentata da circa 80 bambini tra i 3 e i 5 anni, stipati in spazi angusti e al limite delle condizioni di sicurezza. Il personale docente, con i rappresentanti di classe e qualche genitore, furono ricevuti dal Sindaco, Michele Di Maio, il 25/10/2019. Il primo cittadino, in quella sede, sottoscrisse un impegno a risolvere la questione con il reperimento di locali più idonei o con l’allargamento di quelli esistenti entro la fine dell’anno 2019. Ad oggi,dopo circa un anno, la situazione è invariata. In una successiva assemblea pubblica, nel novembre 2019, i rappresentanti di classe fecero notare al Sindaco che il Comune di Calitri era stato escluso dai finanziamenti della Regione Campania, relativi all’adeguamento sismico dei plessi scolastici di via Pietro Nenni e di Largo San Berardino, a causa del ritardo nella presentazione della domanda (Decreto dirigenziale n. 848 del 19/7/2019, Dipartimento 50-Giunta Regionale della Campania-Direzione Generale 11-U.O.D. 9-Edilizia Scolastica). La risposta del Sindaco fu che era già pronto il Decreto Ministeriale di finanziamento per i suddetti plessi e che i lavori sarebbero stati presto avviati e conclusi entro 6 mesi. Ad oggi nulla è stato fatto e, su formale richiesta in merito (prot. 657 del 17/1/2020), a firma del Capogruppo di minoranza del Consiglio Comunale, il Responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Calitri ha risposto che non risultano assegnati al Comune i finanziamenti assicurati dal Sindaco. Oltre a tale palese inadempienza, il Sindaco Di Maio ha continuato, nel tempo, ad ignorare le legittime richieste dei soggetti della Scuola, curando solo la sua immagine e sbandierando proclami e presunti successi personali, ottenuti presso la Provincia di Avellino, noncurante delle proposte di collaborazione e delle soluzioni prospettate dalla minoranza.

-Quali sono tali soluzioni?
Il Capogruppo dell’opposizione, da noi telefonicamente raggiunto, ci risponde che in data 20/5/2020, con prot. 5725, fu chiesto al Sindaco, un Consiglio straordinario per valutare le soluzioni al problema scuola, in vista dell’apertura dell’anno 2020-21; trascorso il termine dei venti giorni, l’Amm.ne Comunale, sprezzante della minoranza, non ha risposto a tale invito, dando un chiaro esempio di mancanza di democrazia. La minoranza si è rivolta al Prefetto, denunciando l’assenza di qualsiasi progetto valido per l’apertura delle scuole. Il progetto più realistico e praticabile per noi, aggiunge il Capogruppo, è quello di razionalizzare gli spazi a disposizione negli edifici agibili, con lo spostamento degli Uffici e della Ragioneria, nel Plesso del Maffucci, in via Paludi dei Pittoli, e l’accorpamento delle Scuole Primaria e Materna in via Circumvallazione.


-Ringraziamo il Capogruppo della minoranza e chiediamo il parere di una madre in merito alla situazione.
Dall’incontro tenutosi nella giornata di ieri alla Ragioneria,ho dedotto che il problema delle scuole a Calitri non sarà di facile ed immediata soluzione. Le promesse fatte a noi genitori dal Sindaco uscente, Michele Di Maio, si sono rivelate fasulle. Ad oggi non ci sono ancora certezze su orari scolastici, locali, servizio mensa, palestre e trasporti e ciò è sconcertante, soprattutto per i genitori che lavorano. E’ stata prospettata dagli insegnanti una doppia turnazione in cui il servizio scuola sarà erogato sia di mattina che di pomeriggio….Davanti alle proteste dell’Assemblea, il coordinatore scolastico ha risposto che non rimane altro da fare che adattarsi alla realtà attuale, aggravata oltretutto dal Covid; purtroppo, chi pagherà le conseguenze di ciò, sono ancora una volta i bambini che non possono essere trattati come pacchi postali, scombussolati nei loro tempi e abitudini. Il Preside, in seguito all’infervorarsi dei toni, ha di nuovo affermato, come già altre volte, che la scuola d’infanzia non è una scuola dell’obbligo, quasi a dire che se ne potrebbe fare anche a meno. Ma noi genitori riteniamo che l’apprendimento, soprattutto nei primi anni di vita, non sia un optional, ma un processo fondamentale. In definitiva, in un’Italia, in cui le politiche sociali e familiari, dono orientate alla risoluzione dei problemi, per il sostegno economico, lavorativo, sociale e psicologico delle famiglie, i maggiori rappresentanti delle istituzioni sembrano viaggiare in controtendenza. I nostri figli quasi rappresentano più un problema che una risorsa per la società e ciò non va certo in contrasto con il fenomeno della denatalità, che anzi sembra essere, in tal modo, fortemente incentivato.
Con questo accorato e qualificante appello di una madre, chiudiamo la nostra intervista e auspichiamo per il futuro una maggiore chiarezza dei Soggetti governanti la Città di Calitri e un impegno serio per una proficua collaborazione con i Dirigenti Scolastici volta a risolvere, in modo responsabile, i problemi ormai annosi della Scuola di Calitri affinchè la stessa torni ai fasti e agli onori che le competono.

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