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AVELLINO- Per la prima volta dopo giorni, in provincia di Avellino il numero dei casi di contagio scende sotto quota 100, e non dipende però da quello più basso di tamponi, che sono oltre 1300. Un segnale della curva in discesa? Questo sarà più chiaro nei prossimi giorni. Quello che p chiaro però è che diminuisce anche il numero dei paesi investiti dalle infezioni. Ieri sono stati trentasette.

E la mappa dei contagi è così ripartita: sono risultati positivi al coronavirus: 4 residenti nel comune di Altavilla irpina; 4 di Ariano irpino; 3 di Atripalda; 5 di Avella; 13 di Avellino; 1 di Baiano; 1 di Calitri; 1 di Caposele; 1 di Capriglia Irpina; 2 di Domicella; 2 di Forino; 1 di Frigento; 5 di Gesualdo; 1 di Greci; 1 di Grottaminarda; 1 di Lapio; 2 di Lauro; 2 di Lioni; 5 di Mercogliano; 2 di Mirabella Eclano; 2 di Montemiletto; 12 di Montoro; 2 di Moschiano; 1 di Nusco; 1 di Pago Vallo Lauro; 1 di Rotondi; 1 di San Mango Sul Calore; 1 di San Michele di Serino; 1 di San Nicola Baronia; 1 di San Sossio Baronia; 4 di Sant’Angelo dei Lombardi; 1 di Savignano Irpino; 1 di Serino; 4 di Solofra; 1 di Taurano; 1 di Taurasi; 1 di Villamaina.

L’altro dato importante è anche lo stop alla scia di morte che il virus ha portato con sè nelle ultime settimane. Al momento in cui scriviamo non si registrano all’interno delle strutture ospedaliere irpine casi di decessi per Covid. E l’altro caso che sta tenendo in ansia la città, quello del focolaio all’interno della clinica Malzoni, per ora consegna un dato che sembra non faccia particolarmente preoccupare. In una nota, diffusa ieri, è stata ricostruita la catena dei contagi a partire dal paziente zero. «Il giorno mercoledì 18 novembre questa Direzione ha riscontrato la positività di una paziente ricoverata nell’Unità di Terapia intensiva post-operatoria, inizialmente negativa al tampone molecolare eseguito prima del ricovero nell’U.F. di Ginecologia.

Da tale caso, e dagli immediati controlli predisposti dalla Struttura, sono emerse tre positività di degenti che avevano condiviso la stanza di ricovero con la paziente 0 sia nell’U.F. di Ginecologia che nell’Unità di Terapia Intensiva post-operatoria» Da qui è scattato, in accordo tra Asl e Direzione Sanitaria sia l’isolamento per la paziente e i contati che le misure per gli altri degenti « il trasferimento degli stessi presso altri ospedali autorizzati al trattamento dei positivi al Sars Cov-2.Il 19 Novembre la Direzione Sanitaria ha disposto la sospensione temporanea delle attività di ricovero chirurgiche oncologiche e di pronto soccorso ostetrico al fine di consentire la procedura di messa in sicurezza della Struttura, dei degenti e del personale, unitamente alle procedure di sanificazione dei locali man mano svuotati.

Contestualmente la Casa di Cura ha attivato le procedure di screening su tutto il personale sanitario attraverso il tampone nasofaringeo. Dai 215 tamponi processati sono emersi 15 casi positivi al Sars Cov -2, il 6% dei totali controllati, dato che si pone di gran lunga al di sotto della media nazionale». I pazienti ricoverati in Casa di Cura al momento del riscontro dei casi positivi, le cui condizioni permettevano la dimissione, hanno raggiunto autonomamente il proprio domicilio e saranno riconvocati la settimana prossima da questa Direzione che, a scopo precauzionale, li sottoporrà a tampone nasofaringeo di controllo.

Ad oggi nella Casa di Cura sono ricoverate cinque pazienti ostetriche e sei neonati di cui quattro in terapia intensiva e due in sub-intensiva. Domani saranno dimesse quattro pazienti ostetriche per cui rimarranno degenti una sola paziente ostetrica e sei neonati. Intanto è stato assicurato che «verrà immediatamente predisposta una ulteriore sanificazione dell’intera Casa di Cura cosicché questa Direzione sarà in grado di riprendere le attività consuete presumibilmente venerdì .Teniamo a precisare che ogni decisione è stata assunta secondo le norme vigenti in materia di contenimento del contagio del virus Sars Cov-2 nelle strutture sanitarie e nell’esclusivo interesse dei pazienti nonché del personale tutto al fine di tutelare la salute di coloro che si rapportano quotidianamente con la Casa di Cura e di poter garantire ai pazienti ed al personale tutto, come di consueto, un ambiente di diagnosi e cura sicuro efficiente ed efficace. Dall’inizio della pandemia sono state applicate scrupolosamente tutte le disposizioni normative nazionali e regionali per il contenimento del contagio. Purtroppo l’episodio che ha determinato l’attuale situazione è stato causato da un evento imprevedibile e sopraggiunto. Proprio l’avere un efficiente sistema di controllo ha determinato il contenimento della diffusione in numeri assolutamente contenuti».

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