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AVELLINO- I centri vaccinali irpini ieri hanno lavorato a pieno regime. Al campo Coni di Avellino c’è stata grande folla di persone, tra loro tanti fragili chiamati per la prima somministrazione. E nell’attesa, aspettando di essere chiamati, tra ansia e preoccupazione, ed anche emozione, le storie si susseguono, ci si racconta quel che che si vive, perché anche a trent’anni o ancor meno si finisce per essere un fragile.

Perché tante e severe possono essere le patologie che concorrono per determinare questo stato di cose. Storie di vita, ieri, in questo centro di Avellino, un grande punto di riferimento per la sola città di Avellino ma che all’occorrenza è servito anche per altri convocati in altri centri, vedi l’ultimo caso di Atripalda, da cui le persone sono state convogliate su Avellino per ricevere la seconda dose, il giorno in cui la sede di Atripalda era chiusa.

C’è tanta umanità, mentre si aspetta, mentre si cerca con lo sguardo l’altro e si pensa che questa possa essere la svolta, finalmente, per uscire dall’incubo. La vaccinazione resta il traguardo più ambito, il più ricercato dalla stragrande maggioranza di persone. E ieri si è respirata, quest’aria di speranza, sapendo che erano arrivate, come annunciato il giorno prima dall’Asl, consitenti scorte di Pfizer. Ieri sono state programmate oltre 4700 dosi, tra prime e seconde dosi, ha detto Maria Morgante, la manager dell’Asl, in occasione di una cerimonia di donazione ad Ariano.

Continuano intanto il drive inalla Berardi e il Team Mobile, «siamo operativi al cento per cento – ha sottolineato, aggiungendo che arriverà una ulteriore fornitura di Astrazeneca, entro il primo maggio. «Poi ripartiremo con la fascia 60-79 – ha continuato Morgante- Ovviamente la mancata somministrazione è legata alla scorta insufficiente di vaccini. L’obiettivo per completare la campagna vaccinale? Spero per settembre, questo è l’obiettivo. Auspico che le forniture siano sempre maggiori e che noi possiamo arrivare ai cinquemila vaccini al giorno. Avendo questo ritmo quotidiano arriveremo all’obiettivo di settembre facilmente ».

Di fatto, ieri la campagna vaccinale ha incrementato il suo ritmo, ma, come già è accaduto altre volte, può subire bruschi rallentamenti che compromettono tutto il programma, proprio a causa della intermittenza nella fornitura dei vaccini.

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