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AVELLINO – Alla fine, sul caso dei tamponi risultati prima positivi e poi negativi per otto tra medici e infermieri del Moscati di Avellino la colpa è della macchina. Si, perché dopo otto giorni dalla conclusione dell’indagine interna, questo è il risultato dell’Audit avviato subito dopo il caso da parte della Direzione del Moscati. Basta leggere le conclusioni a cui sono giunti dopo il confronto alla Città Ospedaliera: “L’apparecchiatura al momento in uso presso il Laboratorio della Città Ospedaliera – si legge in una nota diffusa nella serata di ieri – in attesa della conclusione della procedura di acquisto della nuova piattaforma, è stata comunque oggetto di una manutenzione straordinaria ed è stato concordato di effettuare controlli di qualità periodici attraverso l’invio al Laboratorio del Cotugno di tamponi a campione, che abbiano dato esito sia positivo che negativo”. Ma quali sono stati i passaggi è stato spiegato dalla stessa azienda, che ha così sintetizzato la conclusione dell’Audit interno: “il 28 aprile si è svolto un audit interno, ovvero un incontro- confronto per esaminare e valutare l’appropriatezza, l’efficacia e la sicurezza delle procedure clinico- diagnostiche, al quale hanno partecipato il Direttore Sanitario, Rosario Lanzetta, il Responsabile del Laboratorio di Microbiologia e Virologia, Ma – ria Luisa Taddeo, e il Medico competente, Rossana Formato, collegati in videoconferenza con il Direttore dell’Unità Operativa di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale Cotugno di Napoli, Luigi Atripaldi. Argomento dell’incontro, condotto dal Responsabile dell’Unità Operativa Rischio clinico dell’Azienda “Moscati”, Vincenzo Arbucci, la positività di otto tamponi effettuati ad altrettanti dipendenti asintomatici dell’Azienda “Moscati” nell’ambito del programma di screening avviato dalla Medicina preventiva. Tali esami, ripetuti due volte presso lo stesso laboratorio di Virologia della Città Ospedaliera, avevano restituito in entrambe le successive sedute di processazione esito negativo. Per un controllo di qualità, gli stessi campioni erano stati anche inviati al laboratorio di riferimento regionale del Cotugno, dove ne veniva confermata la negatività”. E la conclusione a cui si è giunti è che la piattaforma è stata la causa della differente diagnosi seguita alla processazione dei dati: ‘Dopo la lettura delle relazioni del responsabile del Laboratorio di Virologia e del medico competente e al termine di un’ampia discussione, si sono evidenziate differenti sensibilità delle piattaforme di laboratorio. La variabilità intrinseca negli esami di biologia molecolare nell’interpretazione del dato, tra cui “RNA polimerasi” e “gene N”, hanno consigliato di procedere all’acquisizione, da parte dell’Azienda “Moscati”, di una seconda apparecchiatura che consenta, per gli esami di più complessa valutazione, un controllo anche su altra piattaforma”.

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