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AVELLINO – Con il centrosinistra l’intesa è possibile. Nel M5s sembrano essere tutti d’accordo. Ieri a Roma ci sarebbe stato un incontro tra parlamentari e consiglieri regionali in cui è stata ribadita la linea politica dell’alleanza con il centrosinistra in Campania: avanti con il Pd e il resto della sinistra, senza il Governatore Vincenzo De Luca. E allora resta l’ipotesi del Ministro all’ambiente Costa come annunciato ieri dal sottosegretario all’interno Carlo Sibilia ad Avellino: “Stiamo lavorando ad un’alternativa seria e chiara in vista delle prossime Regionali, per un nome capace di superare divisioni e divergenze con il Pd. Ma in questo partito serve un rinnovamento”. Sibilia ha fatto intendere che le condizioni ci sono parlando di una via condivisa per poi benedire la candidatura di Costa, “profilo indiscutibile, ottima persona”. Con l’alleanza con il Pd alle Regionali si cambia la linea seguita alla suppletive di Napoli dove 5 stelle e Pd sono andati divisi. Passa il modello sponsorizzato dal presidente della Camera Roberto Fico. I vertici del Movimento sono in fibrillazione. Anche perché dopo settimane di indiscrezioni e rumors, Luigi Di Maio potrebbe annunciare oggi il suo passo indietro da capo politico del Movimento. Un vero e proprio terremoto a cinque giorni dalle Regionali in Calabria e Emilia Romagna che, secondo quanto si apprende, avrebbe colpito di sorpresa anche alcuni membri di governo pentastellati. Alle 10 tutti convocati a Palazzo Chigi, per delle dimissioni ‘controllate’ nella direzione di una gestione più collegiale. Certo, una mossa eclatante in un momento delicatissimo anche per il governo giallorosso. Tanto che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, a Porta a Porta commenta: “Di Maio lascia la direzione del M5S? Non commento indiscrezioni e non entro nella loro vita interna”. Cambiare qualcosa è necessario. Secondo Swg Politic App, se si dovesse votare oggi alle Elezioni Politiche, il 33,2 per cento sceglierebbe la Lega (in aumento rispetto a una settimana fa quando era al 32,9%), il 18,2% il Pd (in calo rispetto al 18,4% del 13 gennaio), il 15,6% voterebbe M5S (in aumento rispetto a 15,2%), il 10,9% Fratelli d’Italia (in crescita contro il 10,4 della scorsa settimana). Forza Italia cala con il 5,2% contro il 5,8% del 13 gennaio così come Italia Viva (4,5% contro 4,8%), LeU (3,0% contro 3,1) e Azione di Calenda (2,6% contro 2,9). +Europa si attesta al 2,0%, in crescita rispetto all’1,6%. Calano i Verdi con 1,9% rispetto al 2,2%. La lista di Toti, Cambiamo, sale all’1,25 dall’ 1,0. Ma non è solo Costa il candidato in pole per le regionali in Campania. Si guarda pure con interesse a Gaetano Manfredi, rettore dell’Università Federico II di Napoli e Presidente della Conferenza dei Rettori Universitari italiani (CRUI) è stato nominato ministro dell’Università e della Ricerca del Governo Conte bis, andando così a ricoprire “parte” del posto lasciato vacante dal dimissionario Fioramonti. Intanto si attendono con grande trepidazione i risultati di Emilia Romagna e Calabria che andranno alle urne domenica 26 gennaio. In tutte le altre sei regioni interessate da questa tornata elettorale, Toscana, Veneto, Campania, Liguria, Puglia e Marche, si dovrebbe votare nella tarda primavera con il Ministero dell’Interno che ancora non ha ufficializzato la data.

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