X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Mercoledì 7 settembre alle ore 11.00, presso la sede del Consiglio regionale (Centro direzionale Isola F13, 21esimo piano, Sala Nassiriya), si terrà la conferenza stampa di presentazione della diciottesima edizione della manifestazione ‘A Juta a’ Montevergine tra tradizione e modernità, la tre giorni di eventi dell’alto contenuto simbolico dedicati alla Madonna di Montevergine o Mamma Schiavona, come molti amano definirla.

“La festa popolare della Juta, richiamando ogni anno migliaia di visitatori mossi dalla devozione e dalla curiosità per il tradizionale pellegrinaggio lungo i sentieri del monte Partenio verso il santuario, si inserisce tra i grandi eventi finanziati dalla Regione Campania – dichiara la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio. – Siamo consapevoli infatti che lo sviluppo delle aree interne passi anche attraverso una valida offerta turistico-religiosa e la valorizzazione delle risorse naturalistiche e dei prodotti enogastronomici e artigianali locali”.

Interverranno alla conferenza stampa: Rosetta D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania; il sindaco di Ospedaletto, Antonio Saggese; i consiglieri delegati all’evento Nadine Sirignano e Carlo Preziosi. Modera la giornalista Federica Bavaro.

 Sette Madonne, sette ritmi di tammorra, sette danze per chiedere che l’avvocata di ogni disperazione interceda presso suo Figlio perché si compia il miracolo della pacificazione. La Madonna in Campania si prega con la danza, con la musica, con il canto. Ad “aprire” e chiudere le feste delle sette Madonne è Montevergine, con Mamma Schiavona, con due eventi in programma il 2 febbraio e il 12 settembre.

I pellegrinaggi a Montevergine sono una tradizione molto radicata non solo in Campania, ma anche in tutto il resto del sud Italia: le prime testimonianze di salite al monte Partenio si hanno già all’epoca di Guglielmo da Vercelli quando piccole comunità di persone giungevano alla chiesa soprattutto per conoscere il virtuoso santo; nel 1139, in un documento, si narra di pellegrinaggi per invocare la grazia divina e il 12 settembre 1263, papa Urbano IV, afferma come la zona di Montevergine sia diventato un importante centro di preghiera. Nella notte tra l’11 ed il 12 settembre inizia il pellegrinaggio a piedi verso il santuario di Montevergine. La salita, che in dialetto diventa Juta è una tradizione antica. Si saliva e si sale a piedi per espiare i propri peccati e per donare la propria fatica alla Madonna nel giorno della sua festa. Oggi molti continuano a salire a piedi tagliando la montagna in un percorso ricco di suggestioni (lungo il percorso c’è la sedia della Madonna, un poggio di pietra su cui si dice si fosse fermata a riposarsi la madonna stanca). Da 18 anni, Ospedaletto rinnova la sua propensione all’ospitalità e fa rivivere, in tre serate – 10, 11 e 12 settembre – le suggestioni di un tempo, le stesse atmosfere che accompagnano i pellegrini nella salita, aprendo le proprie botteghe, portando in piazza canti, balli, suoni, prodotti tipici, saltimbanchi, circhi di strada, aristi di strada, cavalli, carri e macchine addobbate.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE