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AVELLINO- A quarantotto ore dalla notizia che ha sconvolto centinaia di fedeli in tutta la Campania, quella cioè del furto sacrilego di gioielli donati come ex voto alla Madonna di Montevergine, resta il giallo legato alla tempistica e al momento preciso in cui sarebbe avvenuto il furto. E non sarà un elemento di poco conto, visto che una delle prove più importanti per dare un nome ed un volto agli autori del raid potrebbe anche essere vanificata dai tempi di intervento sul caso. Si tratta dei sistemi di videosorveglianza attivi nell’area di Montevergine. Uno dei quali, relativo ad una società che si occupa dell’area, era stato già oggetto di acquisizione nella mattinata di domenica da parte dei militari della stazione di Mercogliano e della Compagnia di Avellino. E proprio qui ci sarebbe il primo nodo. Il furto è stato comunicato ufficialmente agli organi di stampa lunedì. Verosimilmente dunque il raid poteva essere scattato nel week end. E per questo si era anche ipotizzato che gli autori fossero rimasti il tempo necessario all’interno della struttura museale per danneggiare la base della teca e asportare parte dei gioielli che si trovavano a corredo della corona e dell’oro che è stato invece risparmiato dai malviventi. Ma è molto probabile, anzi, quasi certo anche dalle dichiarazioni che ieri ha rilasciato lo stesso sindaco dI Mercogliano Vittorio D’ Alessio, relativamente al fatto che da domenica sono in corso gli accertamenti, il raid dovrebbe esesre avvenuto proprio prima del fine settimana. Una circostanza che però avrebbe effetti, visto che già era emerso in precedenti vicende (e potrebbe essere confermato anche in questo caso) i sistemi di videosorveglianza sono attivi e funzionano riproducendo le ultime dodici ore di registrazione. Quindi, nel caso il raid fosse avvenuto dodici ore prima dell’accesso ai filmati ci potrebbe essere la svolta, invece se come dai rumors e da alcuni dettagli che da ore come un tam-tam circolano nella zona dalle telecamere non sarebbero giunti dettagli utili, vorrebbe dire che così come per l’inventario dei beni che sono stati asporttati, anche per quello che riguarda i tempi in cui è avvenuto il furto c’è stato un ritardo che rischia di rendere più tortuoso il lavoro degli inquirenti. Intanto alla stazione di Mercogliano sono state sentiti alcuni testimoni, ma ci sarebbe ancora una lunga lista di escussioni. «Chi ha colpito è un vile e probabilmente conosceva le abitudini della comunità benedettina e ha trafugato dell’oro antico che aveva un grande valore devozionale». Intanto, dalla pagina social dell’Abbazia, arriva un messaggio di ringraziamento a tutti coloro che hanno solidarizzato in queste ore: «La Madonna di Montevergine è stata privata dei suoi ori, ma è stata ricoperta dall’affetto di tantissime persone che la amano. Il Padre Abate e l’intera comunità monastica di Montevergine ringraziano di cuore le centinaia di persone che in vari modi hanno voluto dimostrare la loro vicinanza in questo momento difficile…ci sono valori preziosi che nessuno può rubare».

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