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In un sabato che vede il lungomare di Napoli affollato, con ristoranti pieni, traffico paralizzato e qualcuno che fa anche il bagno, e mentre in fila all’ospedale Cotugno vi sono auto e ambulanze, giunge l’appello accorato di Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’Azienda dei Colli (da cui dipende il grande nosocomio partenopeo per le malattie infettive) : “Vi prego, fate tutti un lockdown personale per tutelare voi stessi e gli altri. Stiamo facendo l’impossibile assistendo i malati fin dentro le auto e le ambulanze in fila, il personale sta facendo sforzi sovrumani, ma siamo al limite. Chiamate i medici di medicina generale prima di venire. Aiutateci”.


Pur se in misura minore rispetto al dato precedente ma con un minor numero di tamponi, si contano in Campania 4.309 casi e 15 morti. E si segnalano due anziane decedute in una casa di riposo di Torre Annunziata dove si registrano diversi contagi. Aggiunge Di Mauro: “Il mio vuole essere un appello alla prudenza rivolto a tutti i cittadini. Continuo a vedere, per strada, persone senza mascherina. Ma per uscire da questa situazione occorre uno sforzo collettivo. Il personale sanitario sta facendo un lavoro eccezionale da mesi, assistendo i pazienti e lavorando in sinergia tra tutte le strutture regionali presenti nella rete dei posti letto covid, ma solo rispettando le regole che ci sono state date ed evitando situazioni di diffusione ulteriore del virus potremo piegare la curva dei contagi”.


Un SoS lanciato in un contesto complicato. E che la situazione sia difficile emerge anche dalle parole del sindaco Luigi de Magistris : “La situazione a Napoli soprattutto dal punto di vista sanitario è molto grave e ci preoccupa: nelle ultime 24 ore sono stati registrati oltre mille contagi, i pronto soccorso sono presi d’assalto, gli ospedali sono al collasso, i reparti sono in affanno, ci sono persone che hanno difficoltà a ricevere cure presso la propria abitazione e le ambulanze non arrivano. Diventa necessario in questo momento interrompere la crescita del contagio – aggiunge de Magistris – Eppure di fronte a dati reali che preoccupano tutti, il Governo ha indicato la Campania e Napoli come zona gialla nonostante 15-20 giorni fa il presidente della Regione indicava come imminente un lockdown regionale e nonostante il consulente del ministro Speranza ancora ieri sosteneva che Napoli deve essere zona rossa”.


Il primo cittadino, peraltro, ha ribadito la sua contrarietà a chiudere il lungomare perché, dice, non risolverebbe il problema in quanto le persone si sposterebbero in altre aree della città.


Di altro avviso il governatore Vincenzo De Luca che aveva chiesto ai sindaci di chiudere nel fine settimana i lungomare e parte dei centri storici. De Luca che si è fatto sentire di nuovo con il governo definendo inaccettabile la posizione dell’esecutivo sui congedi parentali. “Incredibilmente i rappresentanti del Governo hanno ribadito di voler prevedere il congedo parentale solo per le cosiddette ‘zone rosse’. Ci sembra una posizione francamente inaccettabile”. In piazza oggi a Napoli sono scesi anche i ‘negazionistì in molti senza mascherina o con la mascherina abbassata (‘Morti conteggiati due volte, meritate le rivolte’ era scritto su uno dei cartelli). Lo scenario è complesso e in molti pensano ormai sia vicina la classificazione della Campania in zona arancione. Dice il capo dell’Unità di Crisi regionale, Italo Giulivo: “La Campania è zona gialla perché il governo ha interpretato la situazione al 25 ottobre che era migliore perché avevano assunto misure più cautelative rispetto al resto del Paese. Con l’analisi dei nuovi dati potremmo diventare zona arancione e ciò confermerebbe le nostre preoccupazioni”.

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