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Tre persone arrestate e tre denunciate in stato di libertà: questo il bilancio degli scontri avvenuto oggi a Napoli tra manifestanti anti Salvini e forze dell’ordine.
    I reati contesti, a vario titolo, sono radunata sediziosa, danneggiamento, lancio di oggetti contundenti, lesioni e violenza a pubblico ufficiale. Nei tafferugli sono rimasti contusi complessivamente 28 componenti delle forze dell’ordine: tre funzionari e 25 tra poliziotti e carabinieri. Sei contusi anche tra i manifestanti.

I segni materiali della ‘battaglia’ di ieri nella zona di Fuorigrotta a Napoli scatenata in occasione del corteo contro Salvini, sono stati quasi del tutto rimossi (c’è traccia ancora di qualche segnale stradale divelto) mentre si fa la conta dei danni (anche tra le forze dell’ordine, con 15 mezzi danneggiati); più complicato è cancellare dalla mente degli abitanti, dei commercianti, delle mamme le scene di guerriglia urbana, provocate da qualche centinaio di teppisti, alle quali hanno dovuto assistere in preda al terrore.
    In poco meno di un’ora di follia l’area centrale del quartiere è stata messa a ferro e fuoco con lanci di molotov, sassi e la paura si è impossessata della gente rifugiatasi nei negozi molti dei quali con le saracinesche abbassate. Rimane un ricordo forte e pochi hanno dubbi. ”Va bene la protesta, giusto far sentire le proprie ragioni, ma la violenza no, non si può mettere in ginocchio la città”: questo il leit motiv. ”É stato come la fine del mondo” racconta un anziano.
   

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