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Ha 16 anni, è uno studente perbene appartenente a una famiglia stimata. Dalla scorsa notte rischia la vita, ricoverato nell’ospedale di Nola, per essere stato violentemente colpito, a quanto pare durante una lite con alcuni coetanei poi trasformatasi in selvaggia aggressione. La vicenda scuote Palma Campania, piccolo e tranquillo paese del – la provincia napoletana a metà tra il Nolano e la zona vesuviana. All’indomani dei funerali a Gragnano del 13enne che si sarebbe tolto la vita in seguito alle persecuzioni da parte di una baby gang di bulli, si accendono nuovamente i riflettori sulla violenza tra giovanissimi che negli ultimi mesi imperversa nel Napoletano. Non si conoscono ancora dettagli sulla dinamica del ferimento del 16enne, ma è probabile che sia rimasto coinvolto in una disputa per futili motivi, poi degenerata in brutale pestaggio. L’episodio è avvenuto in via Croce, e i carabinieri – intervenuti appena il giovane è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Nola – stanno cercando di ricostruire con precisione l’accaduto. Unica certezza, il fatto che il giovane fosse uscito di casa per una passeggiata, per approfittare delle ultime ore di libertà prima della ripresa della scuola, la prossima settimana. Un giro in paese, con gli ami – ci, poi trasformatosi in una trappola. I medici dell’ospedale di Nola si sono riservati la prognosi e non nascondono la gravità delle condizioni del giovane. Dall’aspetto delle ferite è stato possibile capire che non sarebbe stato colpito con armi o oggetti contundenti, bensì a mani nude: la violenza dei pugni, o forse dei calci, sarebbe stata tale da lasciarlo ora sospeso tra la vita e la morte.

La comunità di Palma Campania, poco più di sedicimila abitanti, si è stretta subito intorno ai genitori del ferito, titolari di una nota attività commerciale in zona. Il sindaco, Nello Donnarumma, sta seguendo la vicenda in stretto contatto con l’ospedale di Nola, mentre i carabinieri ascoltano amici e conoscenti del 16enne alla ricerca di testimonianze sull’accaduto. Quello della scorsa notte è l’enne – simo episodio criminale che negli ultimi mesi, tra Napoli e provincia, coinvolge giovanissimi. Rapine, pestaggi, risse, aggressioni brutali come quella contro la 12enne sfregiata al volto dall’ex fidanzato di 16 anni: l’età delle vittime e quella degli aggressori si riduce sempre più, alimentando la preoccupazione sociale. Il comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico si è riunito più volte su questo tema, e nei confronti tra istituzioni e forze dell’ordine era emersa persino l’idea di responsabilizzare le famiglie, escludendo da alcuni benefici sociali – come il reddito di cittadinanza – i genitori nel caso di inadempienza dei figli all’obbligo scolastico. Proposta che non ha avuto seguito, contrariamente a quella lanciata dall’arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia: un patto educativo – firmato a maggio in città con i ministri Bianchi e Lamorgese – che stanzia 40 milioni per aumentare il numero delle scuole aperte anche di pomeriggio.

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