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“Ho tentato di proporre una cornice programmatica per raccogliere una componente progressista, cercando di spiegare che la ricerca del consenso deve avvenire a 360 gradi, capace di raccogliere il consenso di una parte maggioritaria nella società se si vuole avere un consenso maggioritario nel Paese”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del suo intervento nella sede della Fondazione Banco di Napoli, dove ha presentato il suo libro “La democrazia al bivio. Fra guerra, giustizia e palude burocratica”.

“In Italia – ha proseguito De Luca – si è messo in movimento il 30 per cento dell’elettorato. Renzi è passato dal 40 per cento delle elezioni europee di qualche anno fa, a poca cosa. La Lega nel giro di due anni è passata dal 34 all’attuale 14 per cento. I Cinque stelle sono passati dal 32- 33 per cento al 12 o non si sa che. Il Pd, che forse è l’unico partito strutturato, è rimasto inchiodato al suo 21 per cento. Non è riuscito ad intercettare quasi nulla di questo elettorato in movimento.

Una forza progressista – ha aggiunto il governatore – deve liberarsi da ogni atteggiamento di pietismo e di finta solidarietà. La sinistra deve insegnare il motto di Seneca ‘vivere militare est’, e a non vivere da parassiti e con l’aiuto dello Stato”. “In Italia c’è bisogno di grandi soggetti politici. Ho cercato di fornire una base di riflessione per realizzare una piattaforma programmatica che potesse raccogliere insieme le componenti progressiste del nostro Paese. Ma davvero è più forte una democrazia nella quale, parlo dell’area progressista, ci si divide in 10 formazioni politiche, 5 delle quali sotto il 2%?”.

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