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Si arresta nuovamente la crescita della curva dei contagi in Campania: il rapporto positivi-tamponi nelle ultime ore scende al 9,65%% rispetto al 12,21% precedente. Sono stati registrati 619 nuovi casi di Covid, di cui 572 asintomatici e 47 sintomatici, su 6.411 tamponi eseguiti. In totale i positivi salgono a 192.418 su 2.065.442 di tamponi eseguiti. Le persone decedute sono 18, sette nelle ultime 48 ore e undici in precedenza ma registrate domenica.

Così sale a 2.911 il totale delle persone decedute. Sono 791 i guariti ed è di 111.682 il totale dei guariti. Report posti letto su base regionale: Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656; Posti letto di terapia intensiva occupati: 98; Posti letto di degenza disponibili: 3.160; Posti letto di degenza occupati: 1.362. Intanto troppi contagi negli ultimi gironi a Rocca d’Evandro, comune a nord di Caserta e al confine fra Campania e Lazio.

Dai bollettini diramati dal Municipio, sono 59 i positivi degli ultimi giorni. Se si considera che il numero di abitanti totali è poco più di 3mila, la situazione inizia a preoccupare. Per questo motivo, il sindaco Emilia Delli Colli ha deciso di provare a spegnere sul nascere il mini focolaio con nuove misure restrittive: parchi chiusi, divieto di sostare in luoghi pubblici, niente mercato settimanale, chiusura dei cimiteri. Inoltre, con l’ultima ordinanza, il primo cittadino ha vietato anche la partecipazione ai funerali, con eccezione per i parenti di 1º e 2º grado.

Sono cinque le regioni ancora nel pieno della seconda ondata, dieci quelle con un’epidemia in fase discendente sia pure con diverse velocità, mentre sei hanno sostanzialmente superato la seconda ondata: lo indicano i calcoli del fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento. L’analisi confronta il numero degli infetti in atto sia rispetto al picco del 27 novembre sia rispetto al 29 settembre. Nel primo caso a livello nazionale si registra un calo del 28%, da 805.000 agli attuali 577.000, mentre rispetto ai circa 50.000 casi del 29 settembre il numero di infetti in atto è oggi ancora 11,5 volte più alto. Fra le regioni, Veneto, Sardegna, Puglia, Marche e Trentino non hanno ancora raggiunto il massimo o non stanno ancora scendendo in modo significativo mentre la Basilicata registra una riduzione di solo il 6% .

In queste regioni, ancora nel pieno della seconda ondata epidemica, il numero degli infetti in atto è aumentato, rispetto a fine settembre, dalle 8,6 volte della Sardegna alle 25 volte del Veneto. Quest’ultima regione risultava gialla, come la Sardegna ed il Trentino, secondo le indicazioni contenute nell’ordinanza del 6 novembre; Puglia, Marche e Basilicata erano invece arancio. Sono nella fase discendente della seconda ondata, sia pure con diverse velocità, dieci regioni, dalla Campania e l’Emilia Romagna alla Calabria, che rispetto al 27 novembre hanno registrato un calo che va dal 9% della provincia autonoma di Bolzano al 37% dell’Abruzzo.

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