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NAPOLI – Mancano tra i 2 e i 3000 medici al sistema sanitario campano per funzionare a regime. I dati sono stati diffusi dal presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Bruno Zuccarelli nel corso della cerimonia del giuramento di Ippocrate prestato da circa 800 nuovi medici (i laureati nel 2021 e nei primi mesi del 2022). «Abbiamo bisogno che i nuovi medici scendano in campo nel più breve tempo possibile – ha sottolineato Zuccarelli – e speriamo che non vadano via da questa regione dove abbiamo la necessità indispensabile della loro permanenza. Andare fuori regione per qualificarsi è un bene, ma per poi rientrare nella loro terra». «Senza calcolare i nuovi pensionamenti – ha detto Zuccarelli – in una decina di anni di commissariamento abbiamo perso 12/13mila unità tra personale infermieristico, tecnici e medici. Ne abbiamo recuperati solo 4/5000».

Proprio sul fenomeno dei prepensionamenti si è soffermato Zuccarelli delineando il fenomeno : «I colleghi preferiscono andare via prima dell’età pensionabile. le retribuzioni sono ferme, la qualità della vita peggiora, i turni sono massacranti, poi ci si sono messe anche le aggressioni ai danni dei medici individuati come capro espiatorio. Ultimamente abbiamo registrato un aumento di cancellazioni dall’Ordine. Per non parlare della transumanza dal pubblico al privato». Stando al conto annuale del Tesoro, le percentuali della Campania sono le più basse d’Italia, con 155 medici dipendenti del SSN per 100mila abitanti e un’età media tra i 50 e 59 anni. In Campania mancheranno 800 medici per l’emergenza. Anche dai uno dei rappresentanti dei neo laureati intervenuto a inizio cerimonia, Gerardo Farina, arriva la richiesta di maggiore rispetto per chi fa il proprio lavoro e non può essere soggetto a violenze di sorta.

« Alla cerimonia sono intervenuti oltre al Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, anche la presidente dell’albo Odontoiatri, Sandra Frojo, il segretario dell’Ordine Luigi Sodano e il tesoriere Gennaro Volpe. Intanto dure critiche del governatore della Campania Vincenzo De Luca vengono rivolte ai criteri alla base del riparto del fondo sanitario nazionale. «La Campania non può essere rapinata ogni anno di 220 milioni di euro. Ogni cittadino campano – ha ricordato De Luca – riceve 60 euro in meno rispetto a un cittadino emiliano. La truffa consiste nel mantenere come unico criterio utilizzato per il riparto del fondo sanitario nazionale quello dell’età anagrafica che penalizza la Campania in quanto regione più giovane d’Italia. Abbiamo mandato una diffida, scaduti i termini, ci rivolgeremo ad altre autorità giudiziarie. Una cosa è certa: non intendiamo – ha concluso il governatore campano – tollerare un minuto di più questa rapina ai nostri danni».

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