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«E’ giunto il momento di una svolta per Napoli, con scelte coraggiose e discontinuità dopo 30 anni di sinistra. Sono lusingato che Fratelli d’Italia mi abbia dato questa fiducia, mi responsabilizza, e sono pronto a unire il centrodestra».

Così Sergio Rastrelli annuncia la sua discesa in campo da candidato di Fratelli d’Italia per la carica di sindaco di Napoli. Una candidatura che il partito porterà al tavolo nazionale del centrodestra per discuterla assieme agli altri nomi. Avvocato penalista, e figlio dell’ex governatore Antonio, storico esponente della destra napoletana, Sergio Rastrelli ha sciolto la riserva sebbene la sua candidatura fosse nell’aria già da tempo dopo che la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni aveva postato una foto con il candidato in pectore.

«Partiamo – spiega davanti Palazzo San Giacomo Rastrelli, a sua volta una lunga militanza nella destra prima di aderire a Fdi – da coerenza e identità contro l’improvvisazione politica. Napoli merita di tornare capitale europea dopo essere stata periferia, ma ci serve una squadra di governo forte e responsabile e un’alleanza omogenea come quella di centrodestra in quella che chiamiamo una ‘alleanza di progettò: nuova governance, risanamento delle partecipate, drastico risanamento finanziario, rilancio del porto di Napoli come base logistica di investimenti, queste le condizioni per sognare in grande».

Rastrelli è il terzo esponente politico ad ufficializzare la candidatura a sindaco, dopo Alessandra Clemente per il movimento di Luigi de Magistris e Antonio Bassolino, probabilmente sostenuto da un cartello di civiche. De Magistris che continua ad attacca: “Il danno che sta causando in questi tempi Maresca alla magistratura è forte e credo che questa cosa rimarrà scolpita”.

Chiamato a commentare una frase del sostituto procuratore di Napoli Catello Maresca, ritenuto uno dei possibili candidati a sindaco di Napoli alle prossime amministrative, secondo cui “il Comune potrebbe fare di più” in merito al tema della violenza minorile, de Magistris ha risposto: “Ognuno può fare di più, anche Maresca potrebbe fare di più se fa 2 ore il magistrato e 10 ore il candidato, che è una cosa anomala che non si potrebbe fare. Magari fai il magistrato a tutto tondo 24 ore al giorno fino alla fine e poi ti metti in discussione. Non è indice di trasparenza uno che fa 2, 3 ore al giorno il magistrato e poi gira tutta la giornata a fare campagna elettorale da magistrato.

Questo non è un bell’esempio per nessuno e nemmeno per la lotta al crimine” E continua la campagna elettorale di Bassolino. Nei giorni scorsi intervenendo ad un convegno ha spiegato: “L’annotazione che faccio riguardo alla nostra città è che quando diventa meno forte la mediazione culturale, quando si allenta uno sforzo di elaborazione e di costruzione culturale e politica dentro le grandi masse popolari, allora cambiano tante cose, allora nei grandi quartieri delle nostre città si afferma l’indebolimento della sinistra ed è cresciuta così la forza del Movimento Cinque stelle che poi in questi ultimissimi anni è venuta declinando”.

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