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Da una parte il Governo che offre una occasione «storica» per il Paese e in particolare per il Mezzogiorno. Dall’altra amministratori pubblici, imprenditori, cittadini e studenti che accettano la «sfida» e sono pronti a fare la propria parte. Si è aperto così il tour “Italiadomani-Dialoghi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza », partito dal teatro Piccinni di Bari e che attraverserà l’Italia fino a marzo 2022. In platea c’erano anche quaranta sindaci, con la fascia tricolore, che hanno ascoltato attentamente le parole del ministro per l’Innovazione tecnologica la Transizione digitale, Vittorio Colao, del sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli. Complessivamente il Pnrr mette a disposizione 200 miliardi e il 40% di questi sono destinati al Sud con l’obiettivo di eliminare lo storico divario con il Nord e consentire al Paese di crescere con la stessa velocità, puntando soprattutto su giovani e donne. Lo evidenzia chiaramente Garofoli quando afferma che «uno degli obiettivi del Piano è ridurre i divari territoriali e questo – evidenzia – spiega perché una quota significativa delle risorse è vincolata al Sud».

Tra «gli obiettivi trasversali», aggiunge il sottosegretario, c’è quello di ridurre i «divari di genere, che attengono alla partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei giovani, e anche su questo molte linee progettuali e molte clausole sono orientate: le imprese – precisa – dovranno impiegare donne e giovani almeno per il 30% della forza lavoro necessaria». Sono queste parole di Garofoli a offrire lo spunto a una studentessa in platea per un appello: «Come nel secondo dopoguerra – dice la liceale – avete il compito di ricostruire il Paese e noi giovani contiamo molto su di voi». Poi, la ragazza chiede se il Pnrr incrementerà gli sbocchi occupazionali nel settore umanistico e dei beni culturali. «Non sono più necessarie competenze settoriali ma multidisciplinarietà – risponde Garofoli – il Piano prevede 5 miliardi per la valorizzazione del patrimonio culturale e 600 dottorati in tal senso, quindi prosegua nei suoi studi umanistici».

Alla Puglia, nel complesso, sono finora stati destinati due miliardi e 631 milioni di euro del Pnrr. Di questi, due miliardi finanzieranno infrastrutture di trasporto, mobilita sostenibile, rinnovo del parco bus e treni, edilizia residenziale, interventi sui porti e le Zone economiche speciali. E’ incluso anche il sistema di monitoraggio relativo al completamento della linea ferroviaria Napoli-Bari, nell’ambito del progetto dell’Alta Velocità Roma-Bari. Gli altri 631 milioni saranno destinati a potenziare il sistema sanitario regionale attraverso reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina. Occorrerà però essere rapidi ed efficienti perché le risorse vanno spese entro il 2026. Per questo, Colao, sottolineando di essere «ottimista» sul rispetto dei tempi, spiega che «dobbiamo essere molto veloci e ordinati nel portare a esecuzione i progetti». Il Piano, precisa Garofoli, «impone al paese, alla politica e alle amministrazioni, una logica di risultato: saremo monitorati a partire da dicembre, dovremo dimostrare che abbiamo realizzato 51 obiettivi».

Perché sia rispettata la ‘road map’, però, è necessario che i Comuni siano messi nelle condizioni di poterlo fare. «Uno dei temi che abbiamo posto – ha spiegato Decaro – è quello del personale: noi sindaci riceveremo circa 40 miliardi di euro, sono risorse che mai abbiamo visto nella storia repubblicana». Colao ha assicurato che «ci sono progetti in corso » sulla possibilità di aumentare il personale tecnico: «Il ministro Brunetta – ha detto – sta lavorando molto alacremente per rendere disponibili le risorse ma soprattutto per la formazione ». Dal canto suo, Garofoli condivide «la preoccupazione di una macchina amministrativa in affanno » e assicura che «su questo ascolteremo i Comuni, anche nel corso dell’iter della legge di Bilancio, per aggiustamenti». Inoltre, il sottosegretario spiega che «si stanno mettendo in campo team di esperti che assisteranno i Comuni e gli enti territoriali nel progettare, nel condurre le gare, nel monitorare la corretta esecuzione dei lavori».

Intanto, il presidente dell’Anci giudica le semplificazioni che sono state ottenute, ad esempio sulle “gare e sul post gara », un «atto rivoluzionario». A conclusione della prima tappa del tour sul Pnrr, restano scritte sul libro d’onore del Comune del capoluogo pugliese le parole di Colao e Garofoli, che racchiudono le attese per il futuro: «Siamo certi che Bari e l’Italia, all’arrivo, saranno ancora più belle».

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