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SALERNO. Il sostegno incondizionato ed incessante, unito all’apprezzabile conforto degli applausi a fine gara, hanno testimoniato le fondate aspettative dei supporter salernitani di una limitata sofferenza in questo secondo, consecutivo, anno di massima serie. Non ha scalfito l’umore dei tifosi il mancato passaggio del turno in Coppa Italia, vittima del Parma, hanno, invece, rafforzato la fiducia degli oltre ventimila tifosi accorsi per la prima di campionato, gli innesti di elementi di valore, di classe e di esperienza cui il direttore sportivo De Sanctis è riuscito a far indossare la casacca granata, da Candreva, già pronto, soprattutto fisicamente, ad infondere quella maturità necessaria per guidare lo stuolo di giovani, soprattutto stranieri, giunti nella città campana, e Maggiore, già esperto in lotte salvezza avendola raggiunta, per due anni consecutivi con lo Spezia.

Partita proibitiva, all:esordio, contro i giallorossi, re, se info le critiche della prima parte del calcio mercato, ma il solo pensiero di aver ridotto il gap, in termini di risultato, rispetto allo 0-4 del torneo scorso, induce a pensare che non si parte da quella negatività di sconfitte a catena che ne contraddistinsero il girone di andata e buona parte di quello di ritorno, fino alla gestione Iervolino-Sabatini-Nicola. Oggi è un’altra musica, milioni che partono dalle tasche del presidente e si riversano in quelle delle società, dove ha bussato l’ex portiere De Sanctis, avviatosi ad una carriera anche dietro la scrivania, per ottenere il placet di atleti poco conosciuti, ma ricchi di esperienze anche internazionali con le squadre cui appartenevano.

Dell’ultima ora, ma forti di approcci quasi definitivi verso il “sì”, i contratti con gli attaccanti, al momento reparto carente, dimostrato con la totale inoperosità di Rui Patricio, domenica sera, Dia del Villareal e Dovbyk del Dnipro. Il primo aumenterebbe esponenzialmente il tasso tecnico del reparto avanzato, garantendo gol e aiutando Bonazzoli ad essere più libero dalle asfissianti marcature che gli affibbiano. Senegalese, un metro e ottanta, punta centrale, diventerebbe la torre in area di rigore, sostituendo idealmente e di fatto il Diuric, autore di gol “Storo i” che hanno determinato la salvezza dei granata nel campionato ultimo. Il secondo sarebbe una valida alternativa. E Nicola quali considerazioni ha tratto dal match con la Roma? “Ho visto una squadra più compatta, ma che non ha ancora l’aggressività che dobbiamo raggiungere.Non siamo al top, come è normale che sia. Mi sono piaciuti lo spirito e la voglia di proporre gioco, anche se non sempre con la giusta qualità. Per noi è importante trovare l’organizzazione e completarci. In questo momento ci manca qualcosina. Noi vogliamo proporre un calcio positivo e aggressivo, ma in questo momento è normale che non siamo sempre in grado di proporlo. Dobbiamo trovare la massima espressione sia tecnica sia fisica, anche grazie ai nuovi acquisti”.

È lampante che l’inversione, soprattutto nei risultati, sarà a carico, soprattutto, di chi aumenterà il tasso tecnico del team.

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