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SALERNO. Tre risultati positivi consecutivi, classifica che si muove sistematicamente, un miraggio volgendo lo sguardo a ciò che accadde solo un anno addietro: mutato tutto, calciatori tecnicamente di spessore, nessun problema di carattere societario, anzi, una pioggia di denaro per risultare un team, tra i più convincenti nell’acquisire calciatori, che non hanno esitato a lottare per un traguardo, che, viste le contendenti alla salvezza, non è di difficile raggiungimento. Si temeva per l’inesperienza di un Presidente alle prime armi in questo mondo di vecchie volpi, anche alla luce del defenestramento di Sabatini, e per l’affidarsi ad un Direttore sportivo, non ancora scafato, vista la sua prima esperienza in questa veste, e qualche mugugno si era sollevato per aver confermato il tecnico Nicola, più per riconoscenza che per l’attitudine a gestire squadre sin dal ritiro.

Tutte supposizioni terminate in una sonora sconfitta per i tradizionali scettici e per i gufi che vedono un po’ dovunque streghe e malefici oracoli: una difesa collaudata ed esperta, salvata, quando necessario da un Sepe tempestivo ed efficace, un centrocampo dove giganteggia Lassana Coulibaly, con Maggiore che corre e tampona e Candreva che crossa e tira, mentre per l’attacco si presenta il solo imbarazzo di scegliere, ora che Piatek sarà in forma, tra Bonazzoli, Dia e Botheim. Si può tranquillamente affermare che il giocattolo deve solo essere gestito con sagacia e deve essere ordinato nella gestione della gara, affidandosi alla tenuta ed al regolare dispendio di energie: compito che spetta al trainer, anche lui apparso in linea con lo status positivo dell’intero gruppo.

È fuor di dubbio che la parte, alla grande, da leone, la sta fornendo il popolo, incessante nei cori di incoraggiamento, esagerato, numericamente, sugli spalti degli stadi, in trasferta, trascinatore, come pochi altri, quando si è di scena all’Arechi, in definitiva quella folata di vento che esce dalla loro bocca, capace di trascinare il pallone nella rete avversaria. Spettacolo nello spettacolo, e, anche se si è in avvio, la fiducia è crescente, Iervolino strizza l’occhio dopo aver aperto, a mantice, il suo portafoglio, De Sanctis attende solo il responso del campo per giustificare, valorizzare, meritare i consensi, il suo operato, i giocatori sono entusiasti della scelta adottata, i tifosi gongola o, cosa può chiedere di più la città, anche quella non sportiva? Un altro tassello per alimentare la crescita, non solo calcistica, ma anche, vista la socialità che ne deriva, civica.

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