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Una delle sequenze cult del film “L’esorcista” di William Friedkin

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CONCEPIRE l’horror è cosa assai semplice: basta pensare a qualcosa che trasporti al di fuori della naturale “comfort-zone” e inserisca all’interno di una situazione di pericolo o di disgusto, e il gioco è fatto. La verità è che il senso di questa tipologia di film risiede esclusivamente in questo semplice concetto. La teoria è facile da imparare ma, se si parla di mettere in scena un impianto orrorifico funzionante, le cose cambiano di molto.

Al cinema tutto diventa più complesso a causa della moltitudine di elementi da tenere in considerazione, pertanto, costruire una sequenza carica di pathos e organicità che agisca da catalizzatrice per il terrore non è cosa semplice. Di fatto, però, molti registi si affidano solo ai mezzi di cui è costituito il cinema per creare pellicole horror, invece di studiare ciò che si vuole mettere in scena o, ancora più importante, di fare una dettagliata analisi della mente umana, dato che essa rimane, dagli albori fino ad oggi, l’unico vero spettatore da stupire e rendere inerme.

Questo è, in generale, il grande problema degli horror odierni, composti da buoni esercizi di stile che, però, svaniscono dalla sezione dei ricordi circa tre minuti dopo la visione. La causa di tutto è che si punta maggiormente verso la strutturazione di film che vertono solo verso lo spavento, piuttosto che focalizzarsi sulla messa in scena di atmosfere penetranti che si insinuano negli strati più interni della mente dello spettatore, sconvolgendolo a livello sensoriale.

Per fortuna, però, nella storia del cinema di maestri che strutturavano l’horror in modo stratificato, tramite uno stile registico in grado di sprigionare il potere evocativo del genere, utilizzando esclusivamente il potere primordiale dell’inquadratura, ce ne sono stati.

Di seguito, ecco dieci film da non perdere se ci si vuole deliziare con una visione pura dell’horror, quella nel quale si riesce ad entrare in contatto diretto con l’autore stesso, dato che le sensazioni che voleva sprigionare all’interno del film, sembrano prendere la sua forma.

Si inizia con un’opera prima, una delle migliori della storia del cinema. Stiamo parlando de La maschera del demonio (1960) di Mario Bava. La strega Asa Vajda (Barbara Steele) sta per essere gettata sul rogo per stregoneria. Poco prima dell’orribile atto quest’ultima giura vendetta sui suoi persecutori. Due secoli dopo torna in vita per mantenere la sua feroce promessa.

La pellicola è una vera pietra miliare del genere, proprio per la capacità del suo regista di fondere una tecnica ineccepibile, fatta di tagli di luce quasi espressionisti e perfette inquadrature in grado di valorizzare al massimo le gotiche scenografie, con una narrazione capace di far fuoriuscire da una storia così semplice la metafora dell’uomo che tenta di risolvere i suoi traumi prevaricando con la forza il suo presente, senza comprenderne la causa originale, che risiede sempre all’interno di noi stessi. Disponibile su Amazon Prime Video.

Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polanski. Il maestro polacco qui firma il suo assoluto capolavoro. Dopo essersi trasferita a Parigi, la giovane Rosemary (Mia Farrow) rimane incinta, ma il nascituro è stato preso di mira da una presenza diabolica. La peculiarità della pellicola risiede nel suo impianto tensivo ascendente tramite il quale non si comprenderà, fino alla fine, come si concluderà la vicenda. La sottile regia di Polanski crea un’ambiguità narrativa che diventa, a poco a poco, il tema centrale dell’opera nel quale scopriremo che la dimensione reale e quella fantastica sono separate da una linea sottile e facilmente valicabile. Un vero e proprio incubo visivo e sensoriale. Non compreso in nessun abbonamento, disponibile per il noleggio o l’acquisto su varie piattaforme.

La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero. A causa delle radiazioni di una sonda, dei cadaveri risorgono creando degli zombie divoratori di carne umana. Un gruppo di persone sarà costretto a scontrarsi con questi strani esseri per salvare la propria vita.

Vera e propria opera rivoluzionaria e cult assoluto del genere. La pellicola conserva una messa in scena unica, costituita da una camera a mano assolutamente funzionale per enfatizzare l’ansia e la frenesia che vivono i personaggi e per metaforizzare la dimensione di non controllo in cui essi sono stati catapultati. Non compreso in nessun abbonamento, disponibile per il noleggio o l’acquisto su varie piattaforme.

L’ora del lupo (1968) di Ingmar Bergman. Un pittore famoso vive con sua moglie isolato dal mondo: questo perché la sua dimensione creativa sta diventando sempre più tangibile, tanto da non fargli più comprendere dove finisca la realtà ed inizi l’immaginazione. Questa magistrale pellicola è in grado di dimostrare che gli orrori che vediamo all’esterno sono causati da traumi interni. La paura, pertanto, è trattata in modo molto più profondo e non si limita a mostrare cosa effettivamente reca spavento, ma l’origine di quest’ultimo, compiendo un’analisi interna del personaggio ed inserendosi negli spazi più reconditi della sua mente. Non compreso in nessun abbonamento, disponibile per il noleggio o l’acquisto su varie piattaforme.

L’esorcista (1973) di William Friedkin. La giovane Regan (Linda Blair) viene posseduta dal terribile demone Pazuzu, risvegliato dopo uno scavo archeologico. La possessione diventa sempre più pericolosa, tanto da dover ricorrere ad un anziano ed esperto esorcista. Vera e propria pellicola rivoluzionaria, resa tale da un’eccellente e maestosa regia, in grado di valorizzare ogni dettaglio in modo da rendere più reale possibile ciò che accade. Lo spettatore non potrà fare altro che identificarsi con la storia e, per tale motivo, rimanerne ancora più terrorizzato, proprio perché essa sembra più vicina di quanto ci si immagini. Disponibile su Infinity, Sky e NOW.

The Wicker Man (1973) di Robin Hardy. Il sergente Howie (Edward Woodward) viene ingaggiato per indagare sul caso della scomparsa di una ragazza avvenuto in una remota isola a largo della costa occidentale scozzese. Arrivato sul posto scoprirà l’inquietante verità sulla misteriosa sparizione ed il suo legame con primitivi culti religiosi basati sul sacrificio umano. Ispiratore di innumerevoli pellicole successive, il film si presenta come il perfetto esempio di una sceneggiatura di ferro nel quale ogni evento è funzionale a quello successivo ma, allo stesso tempo, non rilascia troppi indizi sulla verità finale. Un vero gioiello dell’horror. Non compreso in nessun abbonamento, disponibile per il noleggio o l’acquisto su varie piattaforme.

Carrie – lo sguardo di Satana (1977) di Brian de Palma. Carrie (Sissi Spacek) vive un’adolescenza travagliata, soprattutto per l’oppressione che sente dalla figura materna. Inoltre subisce bullismo dai compagni di scuola, ma le cose cambiano quando scopre di essere in possesso di poteri soprannaturali. Altro cult assoluto grazie ad un de Palma in grado di trattare la nascita dei traumi adolescenziali enfatizzandoli e rendendoli dei veri e propri demoni da sconfiggere con delle forze di cui l’uomo non sembra essere previsto. Pertanto, solo dei poteri “divini” o, per meglio dire, “infernali” riusciranno a risolvere il problema, metaforizzando l’impossibilità di agire dell’uomo nei confronti di un’entità a cui conferisce una forza superiore. Disponibile in noleggio o acquisto su varie piattaforme.

Shining (1980) di Stanley Kubrick. Jack Torrance (Jack Nicholson) e la sua famiglia si recano nello spettrale Overlook Hotel come custodi durante tutta la stagione invernale. A poco a poco, la follia incomberà sulla già instabile mente del padre portandolo a voler uccidere l’intera famiglia, pilotato anche da un male sconosciuto. Uno dei film migliori della storia del cinema, in grado di parlare attraverso il linguaggio della macchina da presa e della musica, che risulta essere il prolungamento della dimensione inconscia dei personaggi. Non compreso in nessun abbonamento, disponibile per il noleggio o l’acquisto su varie piattaforme.

Possession (1981) di Andrej Zulawsky. Mark (Sam Neill) e Anna (Isabelle Adjani) vivono una terrificante vita di coppia. Un giorno Mark indaga sulla moglie, a causa dei suoi strani comportamenti e scopre che vive una misteriosa seconda vita. Un trattato di psicologia in chiave orrorifica. Il film mette in scena l’attaccamento umano verso l’oggetto d’amore e, allo stesso tempo, mostra quest’ultimo come vero e proprio demone rivelandone l’intrinseca essenza, facendoci comprendere che ciò che abbiamo davanti lo percepiamo sulla base dei bisogni che ci soddisfa, senza comprendere ciò che è in realtà. Non compreso in nessun abbonamento, disponibile per il noleggio o l’acquisto su varie piattaforme.

Videodrome (1983) di David Cronenberg. Il direttore di un canale TV privato capta il programma “Videodrome”, nel quale vengono mostrate immagini di torture e assassini. Inizia una ricerca sui produttori dello show, finendo per trovarsi all’interno di strane allucinazioni, omicidi e intrighi governativi. Il padre del Body Horror firma la sua opera più completa, dipingendo un mondo sconvolgente nel quale la realtà collassa nella virtualità e lo schermo di un televisore diventa l’unico vero occhio dell’essere umano. Disponibile in noleggio o acquisto su varie piattaforme.


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