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Il vaccino russo Sputnik V

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Sicuro e con un’efficacia del 91,6% nei confronti del Covid19. Uno studio preliminare di fase 3 pubblicato sulla rivista scientifica Lancet fa cadere gli ultimi dubbi sul vaccino russo Sputnik V, fra i primi a essere sviluppati e somministrati ma, sinora, guardato con sospetto in Occidente, al pari del cinese Sinovac. Una scoperta importante, decisiva, che allarga il ventaglio delle armi schierabili contro la pandemia, preparando lo sbarco del siero in Europa. Sempre che i risultati vengano confermati nel prosieguo della ricerca che punta a includere 40mila partecipanti, il doppio di quelli impiegati fino a questo momento.

Il calcolo sull’efficacia del regime a 2 dosi – 21 giorni di distanza l’una dall’altra – del prodotto a base di adenovirus è stato effettuato sull’esame di 78 casi confermati di Covid-19, 62 identificati nel gruppo placebo e 16 nel gruppo vaccino. «Tra i casi analizzati, oltre il 98% dei volontari ha sviluppato una risposta immunitaria umorale e il 100% una risposta immunitaria cellulare»

Il vaccino – ha detto Hildegund CJ Ertl, professore del Wistar Institute (Usa) – «è efficace al 100% nel prevenire malattie gravi o morte, che è il parametro più cruciale. Anche dopo una singola dose, la protezione contro la malattia era dell’87,6%». Gam-Covid-Vac (questo il nome scientifico di Sputnik V) è un vaccino in 2 parti che include 2 vettori di adenovirus, modificati per esprimere la proteina Spike di Sars-CoV-2. Secondo gli autori l’uso di un diverso vettore di adenovirus per il richiamo può aiutare a creare una risposta immunitaria più potente, poiché riduce al minimo eventuali rischi di resistenza.

«La nostra analisi ad interim ha mostrato un’elevata efficacia, immunogenicità e un buon profilo di tollerabilità nei partecipanti di età pari o superiore a 18 anni – ha affermato Inna V Dolzhikova, co-autore principale dello studio, del russo Gamaleya National Research Center for Epidemiology and Microbiology – fermare la pandemia richiede l’introduzione di più vaccini basati su differenti meccanismi d’azione per coprire le diverse esigenze sanitarie globali. Il nostro vaccino, insieme ad altri, aiuta a diversificare la pipeline mondiale».

L’arrivo nell’Unione europea di Sputnik V dipende, ovviamente, dal via libera dell’Ema. Ma gli stati membri già si preparano ad accoglierlo. Il ministro tedesco della Sanità, Jens Spahn, ha confermato la ricerca di un partner per avviare la produzione del siero russo direttamente in Germania.

Di «ottima notizia» ha parlato in un tweet il virologo Roberto Burioni, solitamente cauto. Si tratta, ha aggiunto, «di un altro vaccino dall’efficacia eccezionale con un meccanismo simile ad Astrazeneca». L’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, dopo la validazione di Lancet ha invitato a non perdere tempo.

«Lo studio dell’autorevole rivista scientifica ‘Lancet’ conferma la validità e l’efficacia del vaccino russo Sputnik – ha dichiarato – È ora importante che si proceda nelle autorizzazioni delle Autorità regolatorie. Avere un’arma in più in questa guerra è fondamentale».


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