X
<
>

Il duo comico Pio e Amedeo

Condividi:
3 minuti per la lettura

L’affaire Fedez – che dal palco del Primo maggio fa i nomi e i cognomi degli esponenti della Lega che sono “scivolati” sul tema dell’omofobia – alimenta il mai sopito dibattito sui diritti civili e sulle discriminazioni di cui le minoranze sono da sempre oggetto. Ma, a ben vedere, le parole del rapper influencer (e le polemiche con mamma Rai per la censura preventiva che l’azienda avrebbe tentato ai suoi danni) ripropongono anche la questione del “politicamente corretto” in tv e delle sue distorsioni.

Un interessante riflessione, da questo punto di vista, viene offerta da Francesco Cancellato che, dalle pagine di Fanpage.it, accosta – per contrasto – proprio il profilo e lo stile del protagonista della bufera del Primo maggio a quelle del duo comico Pio e Amedeo, conduttori del varietà Mediaset Felicissima sera. Questi ultimi vengono additati a “piccoli conformisti” che, in nome della lotta alla “dittatura del politicamente corretto” non fanno altro che “difendere la libertà dei tanti e dei forti di insultare e irridere i deboli e i pochi”. Fedez, di contro, diventa un simbolo della “libertà d’espressione”.

“La differenza tra Pio e Amedeo e Fedez non è di poco conto – scrive Cancellato -. I primi difendono la maggioranza, il secondo difende una minoranza. I primi si allineano al pensiero dell’opinione pubblica e del potere politico per convenienza, il secondo va nella direzione opposta, scegliendo anche di pubblicare un tentativo di censura. Nella sua invettiva-monologo contro la presunta “dittatura del politicamente corretto” ha fatto, semmai, quello che i piccoli conformisti fanno da sempre: difendere la libertà dei tanti e dei forti di insultare e irridere i deboli e i pochi. Perché di questo stiamo parlando quando parliamo di omosessuali (il 2,5% della popolazione italiana), di neri (1,9%) ed ebrei (0,075%): di minoranze quasi irrisorie dell’opinione pubblica, sovente discriminate in quanto tali”.

Quindi, la firma di Fanpage aggiunge: “Andiamo avanti, se volete: il 24% degli omosessuali, uno su quattro, ha dichiarato di essere stata vittima di discriminazioni. E nel corso degli ultimi due anni – 2019 e 2020 – ci sono state oltre 300 aggressioni fisiche a persone “colpevoli” solamente di avere un orientamento sessuale diverso a quello della maggioranza degli italiani. È a causa di ultimi numeri, e non per colpa della dittatura del politicamente corretto che qualcuno, in Parlamento, ha pensato fosse il momento di proporre una legge contro l’omotransfobia”.

Cancellato chiarisce: “Quella proposta di legge si chiama Ddl Zan, ed è quella in favore della quale si è schierato Fedez nel suo monologo durante il concerto del Primo Maggio, anch’egli in diretta televisiva su Rai Tre. Un monologo sottoposto a censura preventiva dalla direzione di Rai Tre, anche in questo caso per pura e semplice convenienza. La differenza tra Pio e Amedeo e Fedez sta tutta qua. I primi si allineano al pensiero dell’opinione pubblica e del potere politico per convenienza, il secondo commette una duplice sconvenienza – il monologo coi nomi e i cognomi, la pubblicazione della telefonata di censura – che probabilmente gli chiuderà in faccia le porte della Rai pure un bel po’. E a questo giro, si è dimostrato migliore di noi, perché ha esercitato da vivo il privilegio dei morti”.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE