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Elly Schlein con Pedro Sanchez

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Questo movimento del voto a favore della Destra contro le pulsioni utopiste di parte della Sinistra spagnola porta alle dimissioni del premier socialista Sanchez. Si consolida in Italia dove la destra governa in ex roccaforti toscane e espugna Ancona perché persiste l’ostinazione del Pd a privilegiare candidature estremiste. Il voto moderato abbandona la sinistra perché non sopporta la politica del salotto autoreferente del nulla e le polemiche strumentali su Pnrr e Europa. Fa la differenza spostandosi verso una Destra italiana che vuole essere di governo e addirittura verso una coalizione spagnola tra popolari e estrema destra. In casa nostra l’eccezione di Vicenza conferma la regola.

Non è vero che in Italia e in Europa spira un forte vento di destra, ma è vero piuttosto che in Italia e in Europa spira un vento fortissimo di delusione nei confronti della sinistra che ha preso la via dell’utopismo. È questa delusione che muove il voto verso la destra, movimento questo sì reale in modo diffuso. Non c’è un entusiasmo collettivo per la Destra e, tanto meno, per il ritorno dei valori della Destra.

Questo movimento del voto a favore anche della Destra estrema contro le pulsioni utopiste di parte della Sinistra è accaduto in Spagna portando addirittura alle dimissioni anticipate del premier socialista Sanchez. Questo movimento in modo più significativo avviene in Italia dove la Destra continua a governare Pisa, con tutto quello che significa, e vince a Massa Carrara e a Siena, ex roccaforti storiche di un partito che ha perso identità,  essenzialmente perché persiste l’ostinazione del Pd a privilegiare candidature estremiste. Il voto moderato ha abbandonato totalmente l’area della Sinistra e fa la differenza spostandosi in massa verso una Destra italiana che dimostra ogni giorno di volere essere di governo e incredibilmente anche verso una coalizione spagnola tra popolari e forze di estrema destra che dovrebbe destare preoccupazione.

Il problema fondamentale, soprattutto italiano, è una sinistra che non è capace di fare le riforme e ripete ogni giorno la famosa fuga in avanti che la spinge a ritenere che le cose importanti siano altro. Così si spiegano anche i risultati di Ancona, che viene strappata dopo vent’anni alla Sinistra, e di Brindisi dove pure si erano accreditate speranze di segno opposto. La destra perde a Terni però non a favore dell’alternativa di sinistra, ma di un’alternativa guidata da un esponente indipendente che si richiama sempre alla Destra.

Fanno davvero molto male al Pd, in modo particolare, e a tutta l’area di sinistra-centro le ossessioni autoreferenti e spocchiose dei big del dibattito mediatico del salotto del nulla e l’ingigantimento di questioni davvero importanti come sono i diritti ma sempre sganciati da una realtà effettiva che li abbia cambiati. Per la testa delle persone passano temi molto differenti e il piagnisteo dei galoppini militanti di una faziosa egemonia culturale di sinistra gonfia le vele del vento di reazione che spinge a destra contro l’utopismo della sinistra fasce sempre più larghe di insospettabili.

Si chiedono come mai pochi fiumi non sono tracimanti e altrove quasi tutti nella stessa Emilia Romagna invece sì. Perché è evidente che ci sono luoghi dove qualcosa è stato fatto e altri luoghi dove è stato fatto niente.

La gente si chiede perché non sono state messe in sicurezza fiumi e montagna e si accorge che la sinistra con Elly Schlein, un passato recentissimo da vice di Bonaccini alla Regione Emilia Romagna, di questo proprio non parla. Parla di altro e spesso si parla pure addosso.

Il caso della Schlein, che dopo essere stata per cinque anni assessora al clima della regione Emilia Romagna, non sa che cosa dire sugli interventi da fare e che, al massimo, va a fare un giretto nei suoi luoghi devastati e si lascia prendere per intero dal dibattito sul cambiamento climatico ridotto a una banalità che la delicatezza reale della questione proprio non merita. La gente capisce che da qualche parte si è fatto qualcosa e altrove no, questo sì capisce. Scusate, ma quando il candidato stimato della sinistra a sindaco di Vicenza chiede la cortesia personale alla Schlein di non farsi vedere, che cosa vuol dire se non che teme di perdere voti e attrattività sul ceto moderato e produttivo di quel territorio? Se poi questo candidato sindaco vince, sia pure al fotofinish, che cosa vorrà dire tale risultato per il Pd e le altre opposizioni? Vorrà dire o no che gli elettori chiedono alle opposizioni meno utopie e più serietà e pragmatismo?

Ma ci vuole così tanto a capire quello che questo giornale sostiene in assoluta solitudine che non solo l’economia corre e gli italiani lo sanno, ma che il modello Fitto frutto di una scelta politica di competenze del governo Meloni è proprio quello che l’Europa ci chiede per attuare il Piano nazionale di ripresa e di Resilienza? Che è quello che vogliono in Europa per rompere il muro ventennale che non siamo capaci di superare se dobbiamo utilizzare i fondi comunitari e fare spesa produttiva? Ma che cosa volete che possa pensare la gente quando legge giornali e televisioni che parlano solo di Europa che mette sotto osservazione il governo Meloni mentre viceversa ne condivide la nuova proposta operativa e la sostiene pubblicamente per rimuovere le storiche resistenze ideologico-politiche che hanno bloccato gli investimenti pubblici italiani?

Ma come si fa a non capire, se si è in buona fede, che quando la Commissione europea mette sotto processo “la inefficace capacità amministrativa subnazionale”, sta parlando proprio di quelle Regioni di cui il ministro Fitto dal primo giorno del suo insediamento denuncia le evidenti carenze e l’urgenza di cambiare registro coordinando i vari tipi di risorse europee e focalizzandosi su grandi obiettivi strategici? Che quando l’Europa parla di Repower Eu e dei suoi progetti non chiede, forse, proprio quello che il ministro Fitto ha detto di voler fare e sta facendo in costante interlocuzione con la Commissione su un tema strategico quali sono l’indipendenza energetica e il ruolo chiave dell’Italia e dell’Europa alla guida del nuovo asse Sud-Nord e della nuova centralità del Mediterraneo? La gente chiede concretezza e non ne può più del solito fumo quotidiano fatto di propaganda e pagelle di civiltà. Questo fenomeno di delusione e di reazione, più diffuso di quello che si pensi, la Sinistra italiana non si può più permettere di sottovalutarlo.


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