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La partita a destra si gioca su tre punti: 1) costruire un nuovo assetto che ha come punto di riferimento il Mezzogiorno centro di crescita del Mediterraneo e stabilizzatore del quadro internazionale. 2) chiarire bene che cosa il polo conservatore deve conservare; 3) tutto quello che si farà dovrà sempre avvenire all’interno delle regole della Costituzione. Sul fronte opposto il centrosinistra esca dalla fase catatonica dove sono spariti i contenuti perfino nell’unico partito sopravvissuto in Italia. Attinga in modo differente a due grandi Padri della patria: il primo è Mattarella, che è il garante riconosciuto da tutti come arbitro, e il secondo è Prodi, che è l’unico leader di profilo internazionale che ha vinto due volte contro Berlusconi. Entrambi rappresentano quella parte della visione del mondo non fondata sulla predicazione iperliberista e sono rimasti anche tutti e due vedovi anzitempo

Abbiamo scritto il giorno della sua scomparsa che non esiste un altro Silvio e che con lui se ne va la prima Repubblica. Del bagno di folla a reti unificate che hanno segnato i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, dell’imprenditore innovativo nell’edilizia urbana come nelle tv, dell’uomo politico che ha inventato il bipolarismo e diviso l’Italia governandola più a lungo di tutti, ci sono piaciute le regole concise del rito ambrosiano e le parole dirette dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, sull’uomo Berlusconi.

Che citiamo a mente: è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un uomo politico, gli piaceva vincere, gli piaceva essere applaudito, gli piacevano le feste, ma in questo momento vogliamo ricordare che è stato un uomo, un desiderio di vita e di amore, un uomo che ha sorriso agli insulti e ha tenuto stretto gli amici di una vita, e ora è un uomo che incontra Dio e il suo giudizio.

Questo grande prelato della Chiesa ci è piaciuto perché non ha fatto sbrodolamenti e ha parlato della persona nel momento in cui tutti gli uomini sono costretti a ricordarsi che la morte non ha l’ultima parola. La politica e gli affari sono un’altra cosa. Con i loro successi e i loro lati oscuri. Partendo, però, da un dato che appartiene alla storia: il bipolarismo lo ha inventato Silvio Berlusconi e per questo motivo, con la sua dipartita, è morta la Seconda Repubblica che ha avuto ieri a Milano un funerale più solenne di quello che toccò alla Prima Repubblica celebrato sempre a Milano con altri riti oltre trent’anni fa.

Questo dato che appartiene alla storia e che nessuno potrà mai togliere a Berlusconi fa iniziare ora il ballo di San Vito della politica italiana sia per il centrodestra che per il centrosinistra che grazie a lui sono stati costretti a restare uniti. Salvo il centrosinistra nell’ultima fase con un “liberi tutti” che probabilmente riflette proprio la caduta già iniziata di Forza Italia e la conseguente entrata in crisi del bipolarismo. Noi abbiamo detto ieri che Forza Italia ha una sola carta da giocarsi subito per mantenere la sua posizione in casa e avviare un processo nuovo ed è quella di Tajani per i ruoli ricoperti e la stima conquistata in Europa. Vogliamo anche tornare a sottolineare che è questo l’interesse primario della stessa Meloni perché solo così potrà portare al successo un disegno di conservatorismo europeo che metta insieme la sua Desta e i popolari attuando il progetto originario di Berlusconi di un centro che non va più a sinistra ma a destra.

Detto questo, in casa la partita della politica, quella vera, si giocherà per la Destra tutta in avanti e riguarderà tre punti fondamentali: 1) costruire un nuovo assetto politico che tenga come punto di riferimento primario il nuovo Mezzogiorno centro di crescita del nuovo mondo che è il Mediterraneo e stabilizzatore del quadro internazionale. 2) Chiarire bene una volta per tutte che cosa vuol dire polo conservatore e, soprattutto, che cosa questo polo deve conservare; 3) Tutto quello che si dirà e, soprattutto, si farà, dovrà sempre avvenire all’interno delle regole della Costituzione. Sul fronte opposto è urgente che il centrosinistra dia qualche segno di vita uscendo da una lunghissima fase catatonica dove proprio i contenuti sono spariti perfino nell’unico vero partito sopravvissuto in Italia.

Se non si cambia per davvero e si va avanti così ci si ritira progressivamente dalla contesa. Se viceversa qualunque sia l’impasto tripolare o bipolare che assumerà il centrodestra, la sinistra verrà fuori e si farà avanti come propulsore di un centrosinistra di spinta come proposta modernizzatrice e come movimento civile contro ogni rischio di autoritarismo, allora tutto diventa possibile. Può attingere in modo differente a due grandi Padri della patria, il primo è Mattarella che è oggi il garante assoluto di questo Paese riconosciuto da tutti come arbitro, e il secondo è Romano Prodi che resta l’unico leader di profilo internazionale che ha portato il centrosinistra alla vittoria contro Berlusconi per ben due volte. Entrambi hanno sempre rappresentato quella parte della visione del mondo non fondata sulla predicazione iperliberista e sono rimasti anche tutti e due vedovi anzitempo.


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