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Elon Musk

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Il plurimiliardario Elon Musk ha rinunciato ad acquistare Twitter, la società di social media fondata nel 2006 da Jack Dorsey. Sfuma un’operazione da 44 miliardi di dollari (pari a 43,192 miliardi di euro al cambio di venerdì), una tra le più imponenti degli ultimi anni.

Lo riferisce la Sec, la società che controlla la Borsa di Wall Street a New York. Secondo una lettera di Mike Ringler, uno dei suoi avvocati di Musk, che ha scritto all’ufficio legale del social network, di cui la Sec ha ricevuto una copia, Twitter non avrebbe rispettato gli impegni previsti dall’accordo, non avendo fornito tutte le informazioni richieste sul numero di account falsi o spam, che sarebbe superiore al 5% indicato più volte dalla stessa azienda.

A questo punto rischia di aprirsi un interminabile contenzioso legale dato che entrambe le parti si sono impegnate a versare un indennizzo di un miliardo di dollari in caso di mancato acquisto.
Daniel Ives direttore generale e analista di Wedbush Securities, dice che la notizia “è uno choc: si apre uno scenario da incubo per Twitter, per il consiglio di amministrazione, per i profitti delle azioni in caduta libera probabilmente da lunedì. E ora, questa diventa una vera battaglia giudiziaria tra Musk e il consiglio di amministrazione di Twitter”.

Ad aprire il fuoco è stata la società di San Francisco, che tramite il suo presidente, Bret Taylor, ha annunciato di voler ricorrere in tribunale per “far rispettare l’accordo” di acquisto “al prezzo e alle condizioni (già) fissate” con Musk. “Sarà una battaglia su tutti i fronti, tutelare i lavoratori, i concorrenti che vorranno prendersi la loro attività, i problemi del brand, la credibilità delle cifre per gli investitori”, ha aggiunto l’esperto.

L’Amministratore delegato e presidente di Tesla (la compagnia specializzata nella produzione di auto elettriche) e di Space X, dopo un graduale aumento della sua presenza nel capitale dell’azienda – che aveva inizialmente tentato di respingerne la scalata – sembrava essere riuscito nell’intento il 25 aprile scorso, con un accordo che prevedeva un prezzo di acquisto di 54,2 dollari ad azione per complessivi 44 miliardi di dollari.

La piaga degli account falsi non riguarda solo Twitter ed è un elemento preoccupante, dopo aver ricevuto il via libera del board di Twitter, Musk aveva spiegato di volerla sconfiggere una volta diventato proprietario della società. Come mai l’eccentrico imprenditore ci avrebbe ripensato? Cosa si celerebbe dietro il fallimento di questa operazione? Le ipotesi che nelle ultime ore si stanno facendo strada con maggiore insistenza convergono sul fatto che Musk abbia usato il pretesto per sborsare meno per l’acquisto, oppure che abbia cambiato idea puntando sul problema dei profili fake per ritirarsi dall’operazione senza pagare la penale da un miliardo di dollari prevista dall’accordo preliminare. Perché una delle clausole di uscita gratis potrebbe proprio essere la non conformità dei dati forniti da Twitter. Da quando l’operazione è stata annunciata i titoli delle due società hanno perduto il 25% del valore a Wall Street.


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