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Penelope Cruz e Pedro Almodovar

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Le limitazioni imposte dalla pandemia non hanno fermato la 78° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che, nonostante qualche difficoltà, ieri è cominciata con un’impronta intensamente femminile e andrà avanti fino all’11 settembre con proposte che si annunciano particolarmente interessanti in quanto a film e star presenti anche dall’Italia del Sud.

La brillante attrice e cantante partenopea Serena Rossi, madrina di questo Festival, ha inaugurato la Biennale Cinema 2021 dal palco della Sala Grande al Palazzo del Cinema al Lido. Madres Paralelas di Pedro Almodovar è stato il film di apertura: “Un graditissimo ritorno a Venezia in Concorso per il nostro Leone d’Oro alla carriera nel 2019”, ha detto il direttore della Mostra, Alberto Barbera, riguardo il regista spagnolo.

Almodovar, con Penelope Cruz ancora una volta nel ruolo di protagonista, non delude e propone un film trascinante che racconta di donne, madri imperfette che vivono la complessità del loro ruolo in modi differenti tra loro e differenti rispetto al passato. “Sono madri diverse da quelle che ho avuto e vissuto io nella mia vita”, ha raccontato in conferenza stampa il regista, che con i suoi immancabili occhiali scuri si è destreggiato tra tutti i temi di questa sua opera, da quelli più affettivi e personali a quelli appartenenti al recente e controverso passato spagnolo.

 Madres Paralelas è infatti un film che abbraccia le emozioni femminili con la passione a cui Almodovar ci ha abituato, le immerge in un contesto sociale molto contemporaneo, ma non dimentica il passato, quasi come fosse la naturale prosecuzione del suo precedente lavoro Dolor y Glorya (2019). Il film sarà distribuito in Italia a partire dal 28 ottobre 2021 da Warner Bros.

Altrettanto imperfetta, ma in un ruolo completamente diverso, è la donna interpretata da Isabelle Huppert protagonista del film di apertura della sezione Orizzonti della Mostra, Les Promesses (Promises) di Thomas Kruithof. L’attrice francese si conferma straordinaria nel ruolo di una sindaca inizialmente combattiva in favore delle classi più disagiate, ma via via la sua ambizione prende il sopravvento facendo vacillare i suoi ideali. In Les Promesses è proprio l’integrità politica di una donna ad essere messa alla prova nell’ottica di un potere che quanto più cresce tanto più sembra levare libertà alla persona.

Non meno interessante si annuncia la giornata di oggi al Festival in cui sarà presentato l’attesissimo film di Paolo Sorrentino, È Stata la Mano Di Dio, un’opera dai risvolti autobiografici ambientata nella Napoli degli anni’80, sullo sfondo del mito calcistico Diego Armando Maradona, che vede tra i suoi protagonisti Toni Servillo e uscirà in sala dal 24 novembre per poi arrivare su Netflix il 15 dicembre. È invece ambientato in Puglia, in una Taranto dai tratti futuristici e distopici, Mondocane di Alessandro Celli con Alessandro Borghi, unico film italiano in concorso alla Settimana della Critica, sezione autonoma e parallela della Mostra, che sarà presentato sempre oggi al Festival e uscirà in sala da domani distribuito da 01 Distribution.


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