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Laura Bassi

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OGGI, sabato 17 aprile, Google dedica il suo doodle nella pagina di ricerca a Laura Maria Caterina Bassi, una delle prime donne laureate in Italia e in Europa, e certamente la prima in assoluto al mondo ad insegnare all’università: nel 1732 a Bologna, sua città natale (nel 1711) e dove morì nel 1778.

Laura Bassi fu avviata agli studi dai genitori, benestanti ed entrambi istruiti, che dopo aver riconosciuto in lei delle doti non comuni le presero un insegnante privato, Gaetano Tacconi, docente di biologia all’Università di Bologna, con il quale studiò tutto quello che altrimenti le sarebbe stato vietato nei collegi e all’università, in quanto donna.

Nel 1732, con il sostegno del cardinale Prospero Lambertini (dal 1940 divenne papa Benedetto XIV) Laura Bassi riuscì a laurearsi in filosofia a soli vent’anni, in seguito entrò a far parte del collegio dei dottori di filosofia e grazie a questo ingresso ottenne una cattedra onoraria di filosofia.

All’inizio della sua attività accademica poteva tenere lezione solo in occasioni speciali, ma la volta arrivò nel 1749 divenne titolare di regolari corsi di fisica sperimentale, gli unici di questo tipo in città, nel laboratorio allestito in casa con il marito, Giuseppe Veratti, medico e lettore di fisica particolare all’università.

Il suo corso venne successivamente riconosciuto a tutti gli effetti dall’Università di Bologna, che le assegnò uno degli stipendi più alti dell’ateneo.

Nel 1766 divenne insegnante di fisica sperimentale al Collegio Montalto di Bologna, mentre nel 1776 le fu assegnata la cattedra di fisica sperimentale all’Istituto delle Scienze.

Tra i suoi alunni ci fu anche quel Lazzaro Spallanzani, suo cugino e futuro biologo famoso soprattutto per gli studi sulla fecondazione artificiale, cui è dedicato l’ospedale forse tra i più noti oggi a causa dell’emergenza coronavirus covid 19.

Si sposò con Giuseppe Veratti nel 1738 ed ebbe otto figli. Morì nel 1778 a 67 anni.

A Bologna le sono stati dedicati un liceo linguistico, un liceo musicale e una via nei pressi dei Giardini Margherita.

Così l’ateneo bolognese ricorda la studiosa sul suo sito, a questa pagina:

“Laura Maria Caterina Bassi Verati – o Veratti (1711-1778) è la più illustre tra le donne salite in cattedra, nata a Bologna il 29 ottobre 1711. Nel 1732, il Senato e l’Università di Bologna, dopo averle conferito una laurea in Filosofia, le assegnarono una cattedra universitaria per l’insegnamento della Fisica (allora denominata filosofia naturale), in tempi in cui le donne erano ovunque escluse dagli studi e dalle professioni intellettuali. Nello stesso anno fu cooptata come socia nell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, un consesso fino ad allora solo maschile.

Laura Bassi condusse un’instancabile lotta per ottenere pari condizioni nell’insegnamento e percorse una carriera intellettuale e professionale nell’ambito di istituzioni pubbliche di ricerca e insegnamento in un periodo in cui, in Italia e nel mondo, le università e le accademie erano mondi senza donne.

I numerosi studi, che negli ultimi anni le sono stati dedicati, hanno messo in risalto l’importante ruolo da lei svolto nella diffusione in Italia della filosofia naturale newtoniana e delle ricerche, allora pionieristiche, sull’elettricità.

Brillante lettore di filosofia, nonostante avesse numerosi figli, continuò l’attività accademica e nel 1776 ebbe la cattedra di fisica sperimentale nell’Istituto delle Scienze fondato da Marsili.

Fu considerata dai contemporanei donna di eccezionale ingegno, egualmente versata in latino, logica, metafisica, filosofia naturale, algebra, geometria, greco, francese. Fu in contatto con i più importanti studiosi del suo tempo, da Volta a Voltaire, e illustri personaggi dell’epoca -di passaggio per Bologna – vollero conoscerla.

Le dissertazioni di Laura Bassi, conservate all’Accademia delle Scienze di Bologna (una di chimica, tredici di fisica, undici di idraulica, due di matematica, una di meccanica e una di tecnologia) rimangono a testimoniare il ruolo di questa studiosa nella discussione scientifica del suo tempo“.


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