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Lo storico cavallo posto davanti alla sede centrale Rai

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Calano gli ascolti della televisione nei primi sette mesi dell’anno ma tra le tv la Rai cala più del triplo di Mediaset. Una tendenza che conferma i dati dell’Osservatorio sulle comunicazioni dell’Agcom, relativo ai primi tre mesi dell’anno in corso.

I vertici della Rai, entrati in carica un anno fa, dovranno confrontarsi, dopo il 25 settembre, con lo schieramento che vincerà la competizione elettorale e con il nuovo Ministro del Tesoro, azionista della Rai, portando risultati molto negativi, almeno sul fronte degli ascolti.

Le elaborazioni dello Studio Frasi

Le elaborazioni dello Studio Frasi sui dati Auditel sono impietose. Tra gennaio e luglio di quest’anno, gli ascolti televisivi totali nel giorno medio scendono dai 10,4 milioni dei primi sette mesi del 2021 a 9,1 milioni, complice sicuramente l’allentamento delle restrizioni per il Covid. Il dato più rilevante è che, nel giorno medio, la Rai perda 521mila ascolti sul periodo precedente , di cui 428mila sui suoi canali generalisti e 142 sui canali digitali. Mediaset perde solo 130mila ascolti, con un meno 180mila per le sue tv generaliste e una crescita di 50mila per i suoi canali digitali. Quanto allo share, la quota sui televisori accesi in ascolto, quelle della Rai nel giorno medio sono tutte in discesa (-0,75% il totale Rai) rispetto al 2021, quelle di Mediaset sono tutte in crescita (+3,32% il totale Mediaset).

Veniamo ai dati della prima serata televisiva, la più importante anche per gli investimenti pubblicitari. La Rai perde in percentuale il 16,55% della propria audience rispetto ai primi sette mesi del 2021, pari a oltre un milione e mezzo di audience, con i canali generalisti che perdono un milione e 190mila ascolti (il 23,7% in meno) e i canali digitali Rai 359mila. Mediaset, in prima serata, perde solo 373mila ascolti, dovuti al calo di 453mila delle sue tv generaliste compensato dalla crescita di 80mila dei suoi canali digitali.

Ascolti Tv, la Rai cala tre volte più di Mediaset

Il confronto tra i canali digitali dei due gruppi: in prima serata quelli della Rai perdono il 23,71% degli ascolti rispetto al 2021, quelli di Mediaset guadagnano il 4.04%, nonostante il calo degli ascolti televisivi totali, e quindi guadagnano il 22% di share mentre i digitali Rai perdono il 10,3% della quota di ascolto rispetto ai primi sette mesi del 2021. “Questa Rai – sottolinea Francesco Siliato, analista del mercato televisivo e partner di Studio Frasi – non solo non riesce a conquistare nuovi pubblici ma neanche a tenere i propri”.

La Rai, certo, è sempre leader di ascolto, ma il suo vantaggio si riduce in prima serata, con i canali generalisti che calano a 6,6 milioni di ascolti contro i 5,3 milioni di Mediaset. Un anno prima, secondo i dati di Studio Frasi, la Rai era a 7,8 milioni contro i 5,8 del maggior concorrente privato. Nel giorno medio, soprattutto, il distacco è del tutto esiguo: le tre reti generaliste della Rai hanno 2,6 milioni di ascolti contro i 2,2 di Mediaset. Di più: tutti i canali Rai hanno 3.2 milioni di ascolti nel giorno medio contro i 3,1 milioni di Mediaset: l’aggancio è quasi cosa fatta, grazie alle differenti performance dei rispettivi canali digitali.

La Rai, nel giorno medio, rischia davvero il sorpasso. Un biglietto da visita non esaltante in vista dello scenario post-elettorale, dove si dovrà decidere la sorte del canone, destinato a “uscire” dalla bolletta elettrica, e quella di un vertice nominato da un Parlamento che era molto diverso da quello che sarà nel post 25 settembre.


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