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Bollette del Gas, in attesa del quarto decreto del governo che dovrà ristorare imprese e famiglie Nomisma annuncia una previsione al ribasso dei costi

In attesa del quarto decreto del governo che dovrà ristorare imprese e famiglie soffocate dal caro bollette, si apre qualche spiraglio sul fronte dell’energia. Ieri ad Amsterdam il gas in apertura ha perso ancora il 4,34%, scendendo a 118 euro al megawattora, mentre Nomisma ha rivisto al ribasso le previsioni degli aumenti dei costi energetici di ottobre (da +70% a +5%).
E anche l’Autorità garante della concorrenza del mercato (Agcm), nell’ambito di provvedimenti cautelari nei confronti di quattro società per “illegittime modifiche unilaterali al prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale”, ricordando il divieto di modificare il prezzo delle forniture in base al decreto Aiuti bis (convertito in legge lo scorso 21 settembre), ha messo al riparo i clienti da eventuali “vessazioni”.

MALGRADO LE PREVISIONE AL RIBASSO DELLE BOLLETTE DEL GAS IL QUADRO RESTA DIFFICILE

Nonostante queste buone notizie il quadro resta però difficilissimo. Intanto perché, come si è visto nei giorni scorsi per il grano, basta un minimo movimento per riaccendere le speculazioni. E il gas è un elemento molto sensibile. In ogni caso per le imprese e le famiglie le bollette restano uno spauracchio. A rilanciare l’allarme è stata ieri la Confcommercio, in un’analisi realizzata in collaborazione con Nomisma. L’associazione ha sottolineato i ribassi dei prezzi del gas in queste ultime settimane con una flessione che a ottobre ha portato le quotazioni a 100 euro/MWh dopo l’exploit di 300 euro di fine agosto. E anche per l’elettricità, che dipende direttamente dal prezzo del gas, c’è stato un ridimensionamento a 150 euro/MWh dai 700 euro sempre di fine agosto.

Ma le imprese italiane restano in grave difficoltà e soprattutto, secondo il report, sono più penalizzate rispetto a quelle di competitor come Francia e Spagna. Il nostro Paese conferma dunque il “primato” dei costi energetici più salati d’Europa. Alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari, secondo i “conti” della Confcommercio, pagano bollette più care del 27% rispetto alle imprese spagnole che arrivano a toccare il 70% di quelle francesi. Il gap è meno accentuato per le altre tipologie di negozi. Una situazione ancora più preoccupante se si considerano gli aiuti messi in campo che in Italia, con 60 miliardi, sarebbero doppi rispetto agli stanziamenti spagnoli. Insomma a fronte di risorse più ingenti i risultati sarebbero stati molto meno efficaci. E le responsabilità vengono addebitate alla mancata diversificazione delle fonti energetiche e dei fornitori, ma soprattutto ai “troppi no preconcetti e l’ipertrofia burocratica che, ad ogni passo, blocca decisioni e realizzazioni”.

IL COMMENTO DI CONFCOMMERCIO SUL CALO DEI CONSUMI

L’analisi ha coinvolto anche le famiglie per le quali i maggiori costi energetici rimbalzano sui consumi determinandone una riduzione. Confcommercio ha sottolineato, infatti, come l’inflazione abbia scalfito sia il reddito corrente che il valore della ricchezza finanziaria “in forma liquida”. I 40 miliardi di sostegni hanno dato una boccata di ossigeno soprattutto alle famiglie meno abbienti, ma non hanno arginato la perdita di potere di acquisto valutata in 77 miliardi solo nei primi sei mesi di quest’anno.

Le minori disponibilità, con una inflazione in pericolosa accelerazione, come ha confermato l’ultima rilevazione dell’Istat, potrebbero incidere ulteriormente sui consumi e la preoccupazione della Confcommercio è che si possa innescare “la recessione tecnica che si concretizzerebbe nei trimestri a cavallo della fine dell’anno in corso”. E che potrebbe avere un impatto già sulle spese natalizie.

Nomisma vede più rosa e ha infatti previsto per le bollette del gas di ottobre un incremento del 5%, molto più contenuto rispetto alle precedenti stime di un mese fa che arrivavano al 70%. Il risultato sarebbe stato determinato dal nuovo meccanismo di aggiornamento applicato da Arera non più trimestrale, ma mensile. Il nuovo aggiornamento, ha spiegato Nomisma, si applica a 7,3 milioni di clienti nelle condizioni di tutela che rappresentano il 35,6% del totale.

BOLLETTE DEL GAS E PREVISIONI AL RIBASSO, PER CODACONS RESTA IL RISCHIO SALASSO

Per Codacons sul mercato libero si prepara però un salasso e solo per l’elettricità una famiglia tipo si troverà a spendere 1.782 euro nel 2022. Un aggravio che si aggiunge a quello per la spesa alimentare che, con i super rialzi di oltre il 13%, sarà più pesante di mille euro. Con rincari che hanno colpito tutti i principali prodotti dall’olio di semi (56%) al burro (42,9%), dal latte (29,4%) alla verdura (25%) fino a farina (23,75), pasta (22,5%) e pane (15,9%). “Aumenti record mai visti prima in Italia, che incidono – ha denunciato l’associazione dei consumatori – come un macigno sulle tasche delle famiglie”.

E rincari così pesanti e generalizzati rischiano anche di costringere gli italiani a modificare le abitudini. Oggi nella ricorrenza dei morti sarà un salasso anche acquistare i fiori. I prezzi – ha rilevato la Coldiretti- possono variare tra 1,50 a 3 euro per i crisantemi, ma possono salire anche oltre 20 euro se si tratta di fiori in vaso o di mazzi con più fiori, con una tendenza all’aumento fino al 20% per acquisti last minute. Anche per i fiori, ha spiegato Coldiretti, si avverte, infatti, la ricaduta del caro costi subito dai vivai per le spese energetiche raddoppiate a cui si aggiungono i fertilizzanti (+250%), il gasolio (+110%), fino al metano utilizzato nelle serre balzato del 1200 per cento.


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