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Turismo in Puglia, in crescita i turisti dall’estero, in calo gli italiani ma è polemica sui prezzi alle stelle

Da Kim Kardashian a Russell Crowe, da Leonardo Di Caprio a Chiara Ferragni e Marco Mengoni, solo per citarne alcuni. I vip hanno scelto ancora la Puglia per le loro vacanze, compresa Giorgia Meloni che ha trovato rifugio nelle campagne di Ceglie Messapica, nel Brindisino. Dolce&Gabbana hanno portato le loro creazioni in Valle d’Itria, con una quattro giorni di sfilate ed eventi che hanno riacceso i riflettori su luoghi celebri come Alberobello.

ARRIVI IN CRESCITA

L’estate 2023 si chiuderà complessivamente ancora in crescita per la Puglia: è presto per i bilanci definitivi, ma si intravede rispetto al 2022 un incremento di arrivi tra il 3 e il 5%, sfiorando i 3 milioni di vacanzieri. Non mancano, però, le polemiche per il “caro prezzi” e le defezioni da parte dei turisti italiani. Ed è da chiarire quanto le due cose siano collegate fra loro, una la conseguenza dell’altra.

D’altronde, la concorrenza di Grecia, Albania, Montenegro si fa ogni anno più forte, grazie anche a prezzi più vicini alle tasche di tutti. Una frisella a 25 euro non è proprio alla portata di una famiglia standard, seppure la Puglia offre spiagge e luoghi a costi molto inferiori e persino gratis. C’è quindi una Puglia che guarda al turismo di target elevato per vip e politici (anche i ministri Salvini, Tajani e Lollobrigida hanno fatto tappa in Puglia ad agosto), ma il rischio è di perdere per strada i vacanzieri che, per forza di cose, devono dare un’occhiata al portafogli.

È soprattutto il Salento a essere nel mirino: polemiche a non finire per alcuni listini prezzi esposti da lidi, ristoranti e alberghi. E forse non a caso è proprio il Salento a mostrare, quest’estate una leggera flessione, almeno negli arrivi, ma non negli introiti. I dati dei due principali aeroporti pugliesi, Bari e Brindisi, fanno da cartina tornasole: a luglio sono stati oltre un milione i passeggeri transitati, numeri in salita rispetto al 2022, ma non a Brindisi (è lo scalo più vicino alla provincia di Lecce). E sono stati soprattutto gli stranieri a trainare, mentre gli italiani hanno optato per altre mete.

I numeri

Nel dettaglio, sono stati 725.769 i passeggeri su Bari e 386.719 su Brindisi, per un totale di 1.082.226 passeggeri: + 2,8% in più rispetto a luglio 2022. A luglio c’è stata la crescita del traffico internazionale, che ha registrato un +15,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. In calo, invece, i passeggeri di linea nazionale: su Bari sono stati 317.629 rispetto ai 337.238 del 2022, mentre su Brindisi 239.348 rispetto ai 260.102. Sono stati, invece, 6.218 i passeggeri che a luglio hanno volato da e per l’aeroporto Gino Lisa di Foggia.

Su base annua, rileva Adp, il traffico passeggeri su Bari e Brindisi nei primi 7 mesi si è attestato a quota 5.501.713 (3.704.321 su Bari, 1.797.392 su Brindisi), mentre l’aeroporto di Foggia ha registrato 26.480 viaggiatori.

LA CONCORRENZA

Pochi, pochissimi italiani, frenati evidentemente dall’inflazione e più prudentemente inclini a scegliere una vacanza vicino casa propria, in vista di un autunno che – promettono gli economisti – sarà caldissimo dal punto di vista dei rincari. Una flessione del traffico nazionale legata a fattori, come il carovita, che meglio potranno essere analizzati in autunno, quando i dati dell’estate saranno definitivi.

«Una corretta valutazione del dato non può non tenere conto del contesto storico ed economico internazionale e nazionale, oltre che degli scioperi che hanno interessato il trasporto aereo a maggio, giugno e luglio» sottolineano da Aeroporti di Puglia. Ma è chiaro che se l’inflazione ha avuto un suo ruolo, il caro prezzi a sua volta ha pesato sulla scelta di molte famiglie tra Puglia e Albania.

Non è un mistero che, dal Gargano al Salento, i prezzi sulle spiagge pugliesi sono molto più alti rispetto ad altre nazioni come Grecia e Albania. A Gallipoli, per esempio, per una giornata al mare (compresa consumazione al ristorante) e una notte in b&b una famiglia di quattro persone deve, in media, pagare fino a 500 euro, come ha rilevato qualche settimana fa Giulia Procino, presidente Adoc Puglia e Bari.

I PREZZI

«Nel dettaglio – dice Procino -abbiamo verificato che a Gallipoli un ombrellone e due lettini possono costare dai 35 ai 50 euro al giorno, una camera matrimoniale in un b&b da 106 a 265 euro, per il ristorante dai 35 ai 150». Più economico il Gargano, dove una famiglia di 4 persone potrebbe spendere in media dai 300 ai 400 euro. Nello specifico, a Vieste si spendono dai 25 ai 40 euro per un ombrellone e due lettini, da 95 a 150 per una camera matrimoniale in un b&b e dai 30 ai 150 in un ristorante per il pranzo.

Nel Barese, a Polignano a Mare, sui lidi si spendono invece tra i 25 e i 59 euro. Per il soggiorno in b&b si arriva a spendere fino a 250 euro a notte, per i ristoranti dai 35 ai 200 euro a persona. A Pulsano, infine, prezzi simili a quelli del Gargano, con un ombrellone e due lettini da 20 a 40 euro; per b&b dai 95 ai 190 e per il ristorante da 35 a 150. Dall’indagine sono state escluse le strutture lussuose che richiedono sino a 500 euro a notte.

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