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Una proroga di 3 mesi dello sconto sulle bollette di luce e gas e la concessione di garanzie finanziarie alle imprese che effettuano lo stoccaggio del gas. Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un nuovo decreto, composto da 6 articoli e del valore di circa 3,3 miliardi (3,27 per la precisione), con le misure per contenere la corsa dei costi dell’energia – più che mai inarrestabile ora che Putin ha schierato sul campo del conflitto in Ucraina l’arma del gas, con la riduzione delle forniture di Gazprom, il colosso russo dell’energia, verso l’Europa – e sostenere le imprese chiamate a fare scorte per poter affrontare l’inverno ed eventualmente far fronte alla chiusura dei rubinetti da parte del Cremlino. Per l’Italia, come rileva l’ad di Eni, Claudio Descalzi, il taglio sembra essersi “assestato” sul 50%.

L’ok al nuovo provvedimento arriva alla vigilia della lunga settimana di impegni istituzionali all’estero che attende il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Prima tappa oggi e domani a Bruxelles per il Consiglio europeo dove il premier proverà a rilanciare con forza la carta del tetto al prezzo del gas: secondo quanto trapela i diplomatici europei sono al lavoro per inserire nelle conclusioni del vertice il riferimento al price cap al gas importato via gasdotto. Ma una decisione operativa non è attesa prima settembre o ottobre.

Il decreto ripropone per il prossimo trimestre lo sconto sulle bollette, attraverso l’azzeramento degli oneri generali di sistema nel settore elettrico e la riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali nel settore del gas per contenere il peso dei rincari sulle famiglie e le imprese, e non solo dal momento che l’annullamento degli oneri generali per l’illuminazione pubblica e le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici in strada. La proroga del taglio delle accise del carburante – che scade l’8 luglio – arriverà in un secondo momento, probabilmente con un decreto ministeriale.

Il nuovo provvedimento proroga dal primo luglio 2022 al 31 marzo 2023 la tassazione sugli extra profitti delle società energetiche che importano gas che al momento è del 25%. E che ora si valuta di innalzare, forse anche fino al 50%.

Alle imprese che importano metano titolari di contratti pluriennali viene chiesto un “contributo al contenimento dei prezzi del gas naturale”, che verrà versato alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea). Il testo del decreto circolato ieri non indica la percentuale, ma solo il metodo di calcolo: l’importo, si spiega, sarà una percentuale, da stabilire, della differenza – se positiva – tra costo medio efficiente del mercato definito dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) relativo alla vendita al dettaglio di gas attraverso le reti urbane, e il prezzo medio di importazione nel mese in questione. Se nel periodo considerato gli importatori dovessero subire una perdita, “verranno restituiti gli importi versati nei limiti del valore della stessa”.

Per “attrezzarsi” in caso Putin dovesse dare un’altra stretta al rubinetto del gas, o arrivi a chiuderlo, il governo sta accelerando sul riempimento degli stoccaggi e per sostenere gli operatori che faticano a riempire i depositi di fronte ai prezzi folli del mercato, il decreto estende fino al 31 dicembre la garanzia finanziaria della Sace (la società pubblica per l’assicurazione del credito), già prevista dal Dl Aiuti per le aziende danneggiate dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia.

Il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha portato sul tavolo del Cdm la necessità di pubblicizzare i bonus luce e gas – incassando l’ok del governo – dal momento che lo sconto è automatico solo se si presenta l’Isee che non deve superare i 12mila euro annui.

Il decreto è stato accolto come «un’ottima notizia» da Marco Vignola dell’Unione Nazionale Consumatori, pur sottolineando che «con l’inflazione al 6,8%, dovuta prevalentemente ai rincari dei prezzi energetici, le tariffe di luce e gas devono scendere di parecchio per raffreddare una situazione ormai divenuta esplosiva», pertanto ha sollecitato «seri interventi strutturali, se non vogliamo ogni trimestre stanziare miliardi, che magari finiscono per aiutare anche chi non ne ha bisogno». Minore l’entusiasmo manifestato da Carlo Rienzi del Codacons, secondo cui «gli sconti prorogati dal Governo non eviteranno una nuova stangata sulle bollette degli italiani, considerato l’andamento delle quotazioni dell’energia». «Ciò che realmente serve a famiglie e imprese – ha affermato – è il blocco dei prezzi di luce, gas, benzina e gasolio, con tariffe amministrate dallo Stato in modo da stroncare le speculazioni che stanno svuotando le tasche dei cittadini».


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