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Matteo Salvini e Giorgia Meloni in un'iniziativa a sostegno del candidato a Roma Enrico Michetti

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GIORGIA Meloni riconosce la sconfitta, Matteo Salvini lo fa con maggiore difficoltà. Entrambi i leader del centrodestra, però, sono d’accordo su una cosa: la campagna elettorale che ha portato alla vittoria del centrosinistra in gran parte dei capoluoghi chiamati al voto è stata inquinata e trasformata in una “lotta nel fango”.

SALVINI: “CONFERMATI I SINDACI USCENTI”

“Avremmo preferito vincere a Roma, piuttosto che perdere – ha commentato Salvini da Catanzaro – ma i cittadini hanno sempre ragione quando scelgono. Il dato su cui ragionare è il non voto, che in alcuni quartieri ha superato il 70%”.

“La campagna elettorale a parlare dei fascisti che stanno solo sui libri di storia lascia i cittadini da un’altra parte”, ha sottolineato il segretario della Lega. “Se uno viene eletto sindaco da una minoranza di una minoranza è un problema non per un partito, ma per la democrazia”. “Penso – ha detto Salvini riferendosi alle responsabilità che hanno portato all’astensione – ai politici e ai giornalisti, perché l’ultimo mesi di campagna elettorale lo passi parlando di abitudini sessuali e attacchi fascisti…”.

A Roma “Gualtieri avrebbe vinto lo stesso, ma fare una manifestazione di partito e di parte il sabato prima del voto e usare idranti e lacrimogeni a Trieste, il lunedì del voto, non mi sembra sano, dico a tutti ‘fermiamoci un attimo'”.

“Avevamo 8 sindaci uscenti, noi passiamo da 8 a dieci. A Roma, Torino e Trieste, sono stati confermati i sindaci uscenti. Chi governava è stato riconfermato”, ha sottolineato.

MELONI: “CAMPAGNA ELETTORALE INDEGNA”

“Il centrodestra esce sconfitto da queste elezioni amministrative, ne siamo tutti consapevoli”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni commentando i risultati dei ballottaggi. “Confermiamo Trieste, ma non riusciamo a strappare al centrosinistra le altre 5 grandi città. La sconfitta richiede una valutazione approfondita da parte del centrodestra, Fratelli d’Italia ha una particolare responsabilità e non intende sottrarsi. Bisognerà ragionare con freddezza, ma alcune valutazioni si possono fare a caldo”.

“Per quanto riguarda l’astensionismo – ha aggiunto – penso che nessuna forza politica possa gioire se il sindaco di Roma viene eletto con il 24% dei voti dei cittadini che potrebbero votare. È un tema su cui tutte le forze politiche devono riflettere”.

“Tra sconfitta e debacle, in ogni caso, ce ne passa. Parlare di debacle mi pare eccessivo, il Pd guadagna a spese del M5S. La sinistra ha trasformato questa campagna elettorale in una sorta di lotta del fango, con una tattica già vista per rendere impresentabile l’avversario” attacca la Meloni.

Questo ha “allontanato dalle urne tante persone normali che avrebbero voluto sentir parlare di lavoro, di diritti, di degrado, di sicurezza. Non si è parlato di tutto questo, non sono stati affrontati temi politici e amministrativi. Tutto questo ha portato alla mobilitazione di un elettorato ideologico di sinistra: ci sarebbe da fare i complimenti alla sinistra per la gestione della campagna elettorale, ma non posso farli perché si paga un prezzo molto alto per il complessivo indebolimento del sistema democratico. Alla sinistra interessa gestire il potere sulle macerie. Al più tardi tra un anno e mezzo voteremo per le elezioni politiche, vorrei sapere se la sinistra intende continuare con l’opera di criminalizzazione dell’opposizione, senza scendere sul terreno del confronto. Considero questa campagna assolutamente indegna”, ha concluso.


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