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Il premier Draghi e i ministri Cingolani, Franco, Giorgetti, Giovannini e Orlando in conferenza stampa

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«Nel clima di grandissima incertezza che c’è il governo cerca di far il possibile per poter dare un senso di direzione, di vicinanza a tutti gli italiani, e le decisioni di oggi rappresentano bene la determinazione del governo». Così il premier Mario Draghi ha spiegato il senso dei provvedimenti varati da un Consiglio dei ministri per far fronte al caro energia e carburanti, sostenere le famiglie e le imprese di fronte alle ricadute del conflitto in Ucraina e ridurre progressivamente la dipendenza del Paese dal gas di Mosca: un pacchetto che vale complessivamente oltre 14 miliardi, senza scostamento bilancio, cui si arriva grazie all’aumento della tassazione sugli extra profitti.

«I provvedimenti affrontano il caro-vita, l’accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell’energia. E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali». L’economia italiana sta attraversando «una fase di rallentamento, – 0.2% nel trimestre, non è per ora recessione. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi», ha affermato sottolineando che in caso di peggioramento della congiuntura economica il governo è «a tutti gli interventi che dovessero essere necessari».

Dalla proroga dello sconto sul carburante al “tamponamento” dei rincari per gli appalti che mette a rischio le opere pubbliche, anche quelle previste dal Pnrr, dall’aumento del credito d’imposta per le imprese energivore all’estensione del bonus per il caro bollette, fino alle misure per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati e alla proroga del Superbonus 110 per le villette. Vale 14 miliardi, senza scostamento di bilancio, il pacchetto di misure previsto dai due decreti approvati dal Consiglio dei ministri in due tempi: il primo in tarda mattinata – preceduto da un confronto con i sindacati – per il via libera al decreto “Accise e Iva” per la proroga dello sconto sul carburante – in scadenza ieri – fino all’8 luglio. Nel pomeriggio il secondo – dopo la cabina di regia con i ministri capidelegazione della maggioranza – dedicato agli aiuti per le famiglie e al sistema economico, e alle misure per l’energia, con gli interventi per far fronte alla “emergenza gas”, passato senza il voto del Movimento 5 stelle contrari alla norma che apre la strada al termovalorizzatore per la chiusura del ciclo dei rifiuti della Capitale, cui si sono sempre detti contrari.

Il valore del decreto è raddoppiato rispetto a quanto era stato preventivato – circa 6-7 miliardi – grazie all’aumento della tassazione degli extra profitti realizzati dalle aziende dell’energia. Otto miliardi, ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, «per gli interventi su energia, carburanti, prezzi degli appalti, interventi per enti pubblici, profughi ed imprese colpite dalle conseguenze della guerra sono finanziate coi margini individuati con il Def tra deficit tendenziale e programmatico ed in parte con la rimodulazione del Fondo sviluppo e coesione della vecchia programmazione» «ed usati per quasi metà per gli interventi in campo energia e carburanti».

«C’è poi un pacchetto di oltre 6 miliardi – ha aggiunto – per finanziare questi trasferimenti di 200 euro a pensionati e lavoratori, finanziati con il proseguimento del prelievo straordinario» e con «un ulteriore prelievo del 15%» sugli extra profitti già definiti.

CARO CARBURANTE

Con il decreto Accise e Iva sui carburanti – composto da un solo articolo e dal valore di due miliardi – viene quindi prorogato il taglio sulle accise sui carburanti che, trascinandosi l’Iva, vale 30,5 centesimi alla pompa e lo si estende anche al metano per cui l’accisa sarà “a zero euro per metro cubo” e l’Iva ridotta al 5%. Scatta, poi, il monitoraggio anti-speculazione ad opera del Garante per la sorveglianza dei prezzi che – anche con il supporto della Guardia di Finanza – terrà sotto controllo l’andamento dei prezzi dei prodotti energetici, “anche relativi alla vendita al pubblico”.

AIUTI A FAMIGLIE IMPRESE

Comprende 50 articoli invece il decreto Aiuti varato in serata con cui si interviene nuovamente contro il caro bollette con l’estensione del credito d’imposta per le imprese energivore, che passa dal 20 al 25%, e il bonus sociale energia (gas e luce) che diventa retroattivo (dal primo gennaio) cosicché l’eventuale pagamento di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentata l’Isee (fino a 12mila euro).

È in arrivo un fondo, istituito al Mise, di 200 milioni che finanzia contributi a fondo perduto alle imprese più colpite dalle ripercussioni della guerra, che si sono tradotte in perdite di fatturato derivanti dalla contrazione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla carenza di approvvigionamenti.

Viene rifinanziato con 100 milioni per il 2022 il fondo di sostegno per gli affitti e aumentato di 200 il finanziamento corrente del Servizio sanitario corrente per compensare i maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. Si estendono poi al 31 gennaio le garanzie sui prestiti bancari alle pmi e alle imprese più grandi attraverso Sace.

MISURE ANTI INFLAZIONE

È previsto un contributo una tantum per lavoratori e pensionati – un bonus da 200 euro – con redditi medio-bassi per contrastare i rincari generalizzati legati all’inflazione. «Sosteniamo il reddito di 28 milioni di italiani», ha affermato Draghi.

CARO APPALTI

Per fronteggiare i rincari dei prezzi di materie prime e dell’energia che mettono a rischio gli appalti per opere pubbliche, Pnrr compreso, il decreto prevede lo stanziamento di 3 miliardi nel 2022, 2,5 nel 2023 e 1,5 per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026. Le Regioni entro il 31 luglio dovranno procedere ad un aggiornamento infrannuale dei prezziari e i maggiori importi che derivano dall’applicazione dei nuovi prezzari sono riconosciuti dalla stazione appaltante nella misura del 90%.

PNRR

Per rafforzare gli interventi del Pnrr delle grandi città (con più di 800mila abitanti) viene istituito presso il ministero dell’Interno un fondo da 600 milioni su quattro anni: le risorse saranno revocate se non verrà rispettato il cronoprogramma degli interventi definito per decreto dal Mef.

SUPERBONUS

Come anticipato dal ministro Franco, viene prorogato dal 30 giugno al 30 settembre 2022 il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari ai fini dell’accesso al Superbonus 110%. Nel computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati.

EMERGENZA GAS E RINNOVABILI

Per allentare la dipendenza dalle importazioni di gas russo – soprattutto alla luce del ricatto di Putin sul pagamento in rubli – si spinge sulle rinnovabili. Verranno nominati “uno o più commissari di governo” per i rigassificatori galleggianti che, insieme alle infrastrutture connesse, sono considerate “interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti”.

Si semplificano poi i procedimenti per l’autorizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Intanto si parte dalla definizione di criteri uniformi per la valutazione dei progetti degli impianti, in modo da facilitare la conclusione dei procedimenti autorizzativi. Tra le altre cose, viene poi stabilito un termine di 60 giorni trascorsi i quali, se dal Consiglio dei ministri arriva l’ok al provvedimento di VIA-Valutazione impatto ambientale, l’autorizzazione si intende rilasciata.

PROFUGHI ED ENTI LOCALI

Ai Comuni che accolgono minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina, saranno rimborsati i costi sostenuti, fino a un massimo di cento euro al giorno pro-capite. Il commissario straordinario per il Giubileo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, eserciterà competenze assegnate alla Regione, fra cui quella di predisporre e adottare il piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale. La norma che “apre” al termovalorizzatore per completare il ciclo dei rifiuti della capitale è stato al centro di un furto scontro tra i Cinque stelle e il Pd, provocando la spaccatura della maggioranza e il via libera al provvedimento senza il voto dei grillini che hanno seguito l’indicazione del leader Giuseppe Conte.


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