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Silvio Berlusconi

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Berlusconi non molla mai la presa, nessuno poteva dubitarne. Propone da subito mille euro al mese ai pensionati che soffrono le pene dell’inferno in un momento in cui l’inflazione ha preso a salire. Benché la crisi non sia formalmente chiusa, non lascia passare neppure 24 ore per mettere il timbro su due provvedimenti molto simili nella sostanza.

Da un versante apre ai pensionati al minimo (che rappresentano comunque la parte più forte del Paese), offrendo mille lire ogni mese (più la tredicesima). Dall’altro versante apre ai verdi per mettere a dimora ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio nazionale. Ma l’ambizione è maggiore visto che progetta un “programma semplice per far ripartire l’Italia” e “per alleviare le difficoltà e le sofferenze degli italiani”. In tutto fanno 8 punti, al primo punto mette meno tasse. Ma su questo dovrà vedersela con un altro big del centrodestra, Matteo Salvini che propone meno tasse da parecchio tempo, tutta l’area è dominata da queste aspettative. Poi ci sono gli altri punti, fra cui spicca quello relativo alla persecuzione giudiziaria la cui campagna non ha mai cessato di essere attiva.

Dopo aver promesso meno burocrazia, chiede meno processi come se questi dovessero rappresentare un fatto di scambio con le persone. E poi più sicurezza per i giovani, per l’ambiente. Certamente, Berlusconi non dimentica quali sono i tasti che toccano le corde dell’elettorato. Tuttavia, a quel che appare a prima vista, qualcosa di popolare è assente dal programma. Nonostante lo scioglimento delle Camere, deputati e senatori non perderanno il diritto alla pensione. Il vitalizio è salvo. Così ha annunciato l’agenzia Ansa. Non lo perderanno, neppure per una manciata di giorni. La proposta fa sorridere vecchie volpi berlusconiane, come Osvaldo Napoli, ora ad Azione: “Poi nei prossimi giorni ci saranno brioches e champagne per i senzapane. E il vituperato Reddito di cittadinanza diventerà un Super reddito per chiunque perderà il lavoro. Il presidente è tornato in tutta la sua fantasmagoria…”.

Berlusconi ha fretta di concludere (forse i suoi alleati un po’ meno, memori di quanto successe negli anni scorsi). Tuttavia, nella Costituzione, articolo 61 secondo comma, si afferma che “finché non siano riunite le seconde camere, sono ora prorogati i poteri delle precedenti, tanto è vero che queste esaminano eventuali decreti urgenti, emanati nel frattempo, o altri atti necessari del governo, come decreti legislativi di attuazione delle deleghe”. I poteri del premier dimissionario restano ampi e ci sono nodi da affrontare subito, dalla guerra in Ucraina, dal Covid al Pnrr. Quindi non solo per gli affari correnti ma per affrontare le emergenze, il Consiglio dei ministri potrà approvare anche decreti.

Il centrodestra si prepara, nella prossima settimana a tenere un vertice dopo una riunione a Roma tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. L’annuncio è stato dato dallo stesso Cavaliere che ha tenuto a precisare la lealtà nei confronti di Draghi e di avere sempre sostenuto quel governo. La notizia è stata data da fonti dei due partiti. “I due leader hanno convenuto sulla necessità di lavorare anche d’accordo con Matteo Salvini alla convocazione nei primi giorni della settimana prossima di un vertice del centrodestra per affrontare i nodi politici dopo lo scioglimento delle Camere ed in vista delle elezioni politiche”.

La Roma dei palazzi della politica è in grande fermento in vista dell’appuntamento elettorale di fine settembre. Si prepara la festa. Calenda di Azione, è tranchant: “Non c’è alcuna intenzione da parte di Azione di entrare in cartelli elettorali che vanno dall’estrema sinistra a Di Maio. Questi cartelli sono garanzia di ingovernabilità e sconfitta”. Si consumano vendette, Conte ritorna e attacca il Pd, Guerini replica: “No a intese con chi ha fatto cadere Draghi”. Di Maio prova a lanciare la proposta di un’area di Unità nazionale che si contrappone a Conte e Salvini.

Sergio Mattarella avrebbe espresso stupore per quanto dichiarato e per le ricostruzioni fatte da Silvio Berlusconi sugli ultimi concitati giorni che hanno portato alla crisi di governo.


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