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Silvio Berlusconi

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La politica romana è ancora scossa dalla vicenda che ha visto protagonista l’ex europarlamentare Antonio Panzeri, arrestato per corruzione di funzionari e membri degli organi delle comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione a delinquere. Un affare di corruzione legato al Qatar, che sta scuotendo, in particolare, il gruppo socialista a Strasburgo. La commissione di garanzia di Articolo 1 Lombardia ha sospeso Panzeri. E oggi o al più domani dovrebbe riunirsi la delegazione degli europarlamentari del Pd per decidere una linea comune di fronte all’inchiesta.

Da quelle parti si sostiene che «anche se le responsabilità sono personali, la vicenda rischia di essere molto dannosa per il partito». Anche perché Panzeri, che è stato anche segretario della Camera del Lavoro di Milano, continuava ad avere una certa influenza soprattutto nella componente più di sinistra della famiglia europea dei socialisti. In questo contesto, il Parlamento italiano è al lavoro sulla manovra finanziaria.

Il tempo stringe e occorre blindare e approvare la legge di bilancio, onde evitare l’esercizio provvisorio. Nella giornata di oggi i gruppi di Montecitorio forniranno la lista dei cosiddetti emendamenti «segnalati». Lo scopo è ridurre le oltre 3000 richieste di modifica a circa 450: 200 di maggioranza e 250 di opposizione. Oltre mille proposte di modifica sono state ritenute inammissibili, molte delle quali per mancanza di copertura economica. I fari sono concentrati su quanto richiede Forza Italia, alleato di Giorgia Meloni. Gli azzurri invocano l’aumento delle pensioni minime a 600 euro. Ma la Lega nicchia.

Di questo e altro Silvio Berlusconi parlerà oggi ad Arcore. Il Cavaliere ha convocato all’ora di pranzo i ministri, i sottosegretari, i capigruppo di Camera e Senato, e i vicepresidenti di Montecitorio e Palazzo Madama. Nessuna indiscrezione sul menu.

Sarà di certo l’occasione per scambiarsi gli auguri di Natale e per fare un punto, non solo sulla manovra finanziaria e dunque sulle criticità sollevate dai berluscones, ma anche sull’azione di governo. Non è un mistero che Berlusconi stia soffrendo nel ruolo di gregario della coalizione. Abituato un tempo a dominare la coalizione, oggi è costretto a recitare la parte dell’azionista di minoranza. In più il Terzo Polo occhieggia al governo ed è una minaccia proprio per gli azzurri.

Sullo sfondo imperversa ancora la polemica sull’ipotesi di eliminare del bonus cultura destinato ai 18enni. Una nota di Italia viva, il partito di Matteo Renzi, fa sapere che è stata raggiunta quota 20 mila firme per salvare «18 app»: «Una mobilitazione straordinaria che fa immaginare di poter raggiungere molto presto il nuovo obiettivo fissato a 50mila sottoscrizioni».

Rincara la dose l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini: «Era diventato un modello, il presidente Macron ci chiese di mandargli il dossier e nel 2021 la Francia ha introdotto questa misura nel suo Paese. Il governo si fermi». Non la pensa così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Dire che vogliamo cancellare il bonus per i diciottenni è una fake news».

Infine, continua il dibattito sul Mes, dopo la decisione della Corte Costituzionale tedesca che ha dato il via libera alla ratifica del fondo salva stati. Resta una domanda: cosa farà adesso l’Italia? Il vicepremier Matteo Salvini fornisce una risposta interlocutoria: «Ne parlerò con Meloni». Le opposizioni, invece, non hanno dubbi. «L’Italia deve ratificare immediatamente il trattato di riforma del Mes, non c’è onestamente molto da aggiungere» è la tesi dell’ex ministro agli Affari europei Enzo Amendola (Pd). 


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