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L'Università della Calabria

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Non c’è più bisogno del piano “B” per i cervelli in fuga dal Sud. I ricercatori e le ricercatrici che sognano di lavorare in un ambiente di ricerca stimolante, equo e attento al benessere della persona e alla parità di genere possono oggi realizzare questa aspirazione, senza dover essere costretti a voltare lo sguardo verso l’estero, a Parigi, Londra, Barcellona o Ginevra o a fuggire al Nord Italia.

La Commissione Europea ha certificato che l’Unical è un’isola felice per questi esploratori della conoscenza. Lo scorso 11 maggio l’Università della Calabria ha ricevuto l'”HR Excellence in Research Award”, conferito dalla Commissione Europea nell’ambito dell’iniziativa Human Resources Strategy for Researchers (HRS4R), per la sua capacità di offrire “un ambiente ideale per la ricerca”.

L’ateneo guidato dal rettore Nicola Leone, con sede ad Arcavacata di Rende (Cosenza), è entrato così a far parte del gotha degli atenei italiani, soltanto sedici, di cui quattro al Mezzogiorno, insigniti del prestigioso riconoscimento che la Commissione assegna alle istituzioni che compiono progressi nell’allineamento delle loro politiche in materia di risorse umane ai 40 principi della “Carta europea dei ricercatori” e del “Codice di condotta per il reclutamento dei ricercatori”.

I due documenti sono il cuore della Raccomandazione che la Commissione destinò agli Stati membri nel novembre 2005. I principi regolano diritti e doveri degli enti di ricerca, delle università e dei ricercatori in ogni fase della propria carriera, sulla base di un piano d’azione ad hoc e di una strategia delle risorse umane, spaziando dalle procedure di reclutamento agli aspetti etici e professionali; dalle condizioni di lavoro e previdenza sociale alla formazione.

L’attuazione della Carta e del Codice da parte degli istituti di ricerca, si spiega sul sito EURAXESS della Commissione, “rende gli atenei più attraenti per i ricercatori alla ricerca di un nuovo datore di lavoro o di un ospite per il loro progetto di ricerca”.

Su queste basi, “l’analisi presentata è risultata completa e l’action plan ha soddisfatto tutti i requisiti richiesti per l’utilizzo del premio HR Excellence in Research” – ha scritto in una nota la Commissione all’Unical.

“Il premio riflette l’impegno a migliorare continuamente le politiche in materia di risorse umane”, in linea con la “Carta” e il “Codice”, “in particolare l’impegno a realizzare procedure di reclutamento e valutazione eque e trasparenti”.

“Particolarmente soddisfatto” per il riconoscimento che la Commissione Europea “ha attribuito per la prima volta nella storia dell’Unical, accettando il nostro progetto senza alcuna revisione” – si è detto il rettore Nicola Leone. “Un piano strategico importante – ha aggiunto – dato che oggi più che mai, visti i cambiamenti nel mondo della ricerca universitaria, è necessario contare su un ambiente di lavoro accogliente e positivo (..) La ricerca di qualità e di eccellenza si ottiene solo in contesti stimolanti e inclusivi”.

Venti istituzioni italiane nel gotha europeo con la Sorbona, l’Imperial College e il CERN

Con il premio salgono a venti complessivamente le istituzioni italiane – ovvero università ed Enti di ricerca – che possono esporre il sigillo di eccellenza HRS4R. Oltre ai quattro atenei del Sud – le Università di Palermo, di Foggia, la Napoli Parthenope e l’Unical – a cui si affianca lo I.E.ME.S.T. (Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia) di Palermo, sul sito EURAXESS figurano sette atenei del Nord – i Politecnici di Milano e Torino, gli atenei dell’Insubria (Como, Varese e Busto Arsizio), di Bologna, di Padova, di Udine, la Ca’ Foscari di Venezia, più la Fondazione Bruno Kessler di Trento e l’ Istituto Nazionale di Geografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste.

A questi si aggiungono cinque università del Centro Italia – La Sapienza di Roma, le università di Camerino, di Firenze, di Siena, di Macerata – e il CREA, il Centro per la Ricerca in Agricoltura, con sede a Roma.

Il riconoscimento HR Excellence in Research è davvero molto prestigioso. Negli anni è stato attribuito a 673 organizzazioni in tutta Europa, con alcuni Paesi, come la Spagna, la Gran Bretagna e la Polonia che svettano per la numerosità delle strutture di ricerca “eccellenti” per l’ambiente di lavoro della ricerca. L’Italia con i suoi riconoscimenti pesa soltanto per il 3%.

Va detto però che gli atenei e gli enti di ricerca insigniti dello HR Excellence in Research Award vantano il prestigio con istituzioni iconiche a livello globale: dalla Sorbona di Parigi all’Imperial College di Londra, dal CERN di Ginevra al Fraunhofer-Gesellschaft, in Germania, fino al Centro di Supercalcolo di Barcellona, solo per citarne alcune. Chapeau.


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