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Controllare che le penne funzionino a dovere, dizionario alto mezza spanna sotto braccio e la giusta dose di tensione. Con un occhio a quello che sarà dopo le (meritate) vacanze. La Maturità 2022 arriva come sono arrivate tutte le altre. Anche se, va detto, gli esami di Stato del pieno della pandemia qualche deviazione dal percorso originario l’hanno avuta. Giocoforza naturalmente.

Fatto sta che l’obiettivo di fondo è rimasto lo stesso: ottenere il massimo dai propri studi superiori per poi orientarsi sul futuro, che sia nelle università o direttamente nel mondo del lavoro. Qualcosa che in realtà andrebbe pensata un po’ prima dell’esame, così da godersi appieno il periodo estivo e arrivare a settembre con maggiore serenità e, soprattutto, voglia di fare. Ma queste sono scelte personali.

A dare un’occhiata dall’esterno, la Maturità si presenta come la fine e, insieme, l’inizio di un percorso. Il passaggio dai banchi di scuola a nuove realtà che, appunto, richiederanno una maturazione costante per essere pronti a nuove sfide, rappresenta un momento di estrema importanza nella vita di uno studente.

Soprattutto perché, nel corso degli anni trascorsi con insegnanti e compagni, ha imparato (o dovrebbe averlo fatto) ad affrontare la scuola come il vero percorso di formazione della sua coscienza civile che lo accompagnerà per tutta la vita. Per questo approcciarsi alla Maturità in modo approssimativo non conviene a nessuno. Né ai chiamati a svolgerla, né a coloro che esaminano. E, chiaramente, nemmeno a chi tiene in piedi l’impalcatura del sistema d’istruzione pubblica. L’esame non è uno scherzo ma, specie in tempi difficili, un banco di prova anche per il quadro istituzionale.

Partenza il 22 giugno, con la prova scritta di italiano. Un classico. Oltre 539 mila studenti risponderanno all’appello. Il 23 via alla seconda prova e settimana prossima si chiude il cerchio con la prova orale. A voler spulciare ancor più in profondità, i maturandi proverranno in numero maggiore dai licei (262.237 studenti). Ingente la mobilitazione al Sud Italia dove ben 49 mila studenti affronteranno gli esami nella sola Sicilia. Come sempre, ad animare la vigilia (intesa come la settimana precedente al tema) c’è stato il toto-tracce. Probabile qualche collegamento con l’attualità, tanto per ricordare come la scuola debba stimolare gli studenti a prendere coscienza del mondo che li circonda. E ad analizzarlo con i criteri giusti. Perché no, possibile una traccia anche sul trentennale delle stragi di mafia di Capaci e Via D’Amelio. Per quanto riguarda i “nomi”, intesi come poeti e letterati affrontati da programma, le previsioni si sbizzarriscono. Probabile che, alla fine, qualche studente si ritrovi davvero a scorgere nei visi familiari le sembianze di Dante. O magari, in questo caso, Verga o Pascoli.

Ma se per gli studenti il concetto base della Maturità resterà sostanzialmente lo stesso di sempre (prove da superare, possibilmente con un bel voto, per poi proiettarsi all’avvenire), dal punto di vista formale c’è ancora qualche scottatura con la quale fare i conti. Un’ora di colloquio orale nel 2021, ad esempio, aveva accantonato le canoniche sei ore della prova scritta e rivoluzionato, per necessità, il percorso standard dell’esame.

Un espediente tornato d’attualità non tanto per una particolare affezione sviluppata dagli studenti, quanto per il suo legame con l’uso delle mascherine in classe. Se la cessazione dello stato di emergenza ha di fatto limitato enormemente il ricorso ai dispositivi di protezione base contro i contagi da Covid-19, dall’altra non ha appianato la polemica sulla prosecuzione dell’utilizzo sui banchi di scuola. Dove, per forza di cose, gli studenti si sono visti costretti a mantenere il dispositivo sul volto per svariate ore, portando a una polarizzazione (minore rispetto agli anni scorsi) fra i sostenitori della misura e chi, invece, la riteneva eccessiva.

Per quanto riguarda la maturità, si è chiuso in fondo ci si aspettava. Al leitmotiv «mascherine sì, mascherine no», è stato messo un punto dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha messo un fermo all’obbligo dei dispositivi protettivi durante gli esami di Stato. Pur cadendo l’obbligatorietà, resta comunque la raccomandazione, almeno per particolari circostanze.

Ad esempio, qualora non fosse possibile garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Per il resto, a maturandi ed esaminatori è raccomandata prudenza. Altra novità, il ritorno del “pubblico” all’esame orale. Ossia, il ripristino della possibilità di assistere alla prova da parte di persone esterne. A patto che, naturalmente, venga mantenuta la distanza interpersonale (il famigerato metro). Per quanto riguarda eventuali casi di positività, si potrà ricorrere alle prove suppletive o agli orali in videoconferenza.

Prove di ripristino di una normalità di cui, alla fine, si è sentita la mancanza. Basti pensare agli esiti non certo rosei degli Invalsi 2021 che, di fatto, certificarono le lacune che ancora separavano la Dad dalla didattica in presenza. Oltre che lo stress pandemico. Anche per questo la Maturità 2022 sarà un esame un po’ per tutti.


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