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Uno dei meme dedicati alla vicenda GameStop basato su una scena dei Simpsons

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GameStop è una catena di negozi di videogiochi che, fino a poco tempo fa, sembrava destinata a chiudere i battenti. La pandemia non ha sicuramente aiutato la società, del cui declino hanno approfittato i fondi speculativi (hedge fund); alcuni fondi di investimento, infatti, notando le difficoltà del marchio, hanno puntato sul ribasso del valore delle sue azioni, scommettendovi contro e velocizzandone così il fallimento. Per semplificare, una “vendita allo scoperto” consiste nel vendere al prezzo attuale un’azione che ancora non si possiede, promettendo di ricomprarla quando questo valore sarà ribassato; la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto è profitto. In questo caso, più GameStop perde valore in borsa, aggravando una situazione già critica, maggiore è il guadagno per gli hedge fund.

Si tratta tuttavia di una strategia di per sé rischiosa per gli scommettitori, non esistendo un limite predeterminato a quanto è possibile perdere se il prezzo, invece, continua a salire. In questo caso, ad innescare il meccanismo è stata una variabile inaspettata. Un gruppo di piccoli traders (investitori) – soprattutto millennials e non professionisti – utenti della piattaforma Reddit, hanno deciso di acquistare in massa le azioni della catena di videogiochi, facendole così aumentare di valore e causando pertanto a quei fondi di investimento, che avevano scommesso a ribasso, perdite miliardarie.

Al tempo stesso, molti di questi utenti hanno invece guadagnato milioni di dollari, investendo su un’azienda destinata al fallimento, il cui attuale valore in borsa non rispecchia affatto i parametri economici registrati negli ultimi anni. Melvin Capital, uno dei principali hedge fund che aveva scommesso sul fallimento di GameStop, ha subito perdite gravissime, tanto che altri due fondi speculativi sono stati costretti a trasferirvi una somma di quasi 3 miliardi di dollari, per poterne risanare le finanze ed evitare la bancarotta.

Si tratta di uno scenario inedito per Wall Street, in cui dei non professionisti hanno messo in scacco i cosiddetti squali della finanza. Quanto scatenato da questi eventi è stato tale da portare la stessa Reddit a prendere la decisione di chiudere la sezione “wallstreetbets”, il subreddit che si rivolge a quegli utenti che vogliono scambiarsi opinioni circa le proprie strategie di investimento (e che sono dunque i protagonisti di questa vicenda), e che conta quasi due milioni di iscritti, vietando la compravendita sui titoli di Gamestop.

La ragione di questo blocco dipende probabilmente dal fatto che queste piattaforme devono depositare una certa somma presso le istituzioni finanziarie, per garantire il corretto funzionamento dei mercati, cosicché quanto accaduto negli ultimi giorni avrebbe comportato la necessità di versare denaro aggiuntivo per riprendere le transazioni. Gli stessi fondi speculativi danneggiati, invece, hanno attaccato Wall Street per non essere riuscita ad impedire questa forma di contro-speculazione, ed il caso è infine arrivato fino al Congresso degli Stati Uniti d’America, suscitando comprensibilmente la reazione di diversi politici.

Alexandria Ocasio Cortez, membro della Commissione finanze a Washington, ha sintetizzato quanto accaduto sottolineando la paradossalità del vedere dei finanzieri di Wall Street “che hanno sempre trattato la nostra economia come un casinò” lamentarsi di un forum online i cui utenti stanno anch’essi trattando il mercato come un casinò. In generale, l’intera vicenda ha causato molto scalpore mediatico; il fatto che la piattaforma di trading da cui sono partiti gli ordini d’acquisto si chiami “Robin Hood”, ha immediatamente stuzzicato la fantasia di chi ha voluto analizzare questa singolare epopea con l’ottica del conflitto di classe.

Una scelta che, per quanto possa essere suggestiva, appare quantomeno fuorviante. Se siamo davanti ad un gruppo di piccoli investitori che è riuscito a sovvertire le sorti (praticamente già scritte) di una speculazione finanziaria ad opera di trader ricchissimi, allo stesso tempo sarebbe un errore considerare tutto questo come la sintesi rivoluzionaria di un conflitto di classe.

Sfidare gli hedge fund aveva piuttosto il medesimo obiettivo di base, ossia accumulare risorse senza sovvertire le logiche di mercato. Contrastare i fondi speculativi con le loro stesse armi non sembra una soluzione strutturale che possa davvero ridurre le diseguaglianze economiche, né tantomeno regolamentare la finanza in modo alternativo. Molto più interessante è invece constatare come un apparato finanziario tanto complesso si sia ritrovato impotente di fronte ad un attacco lanciato da piccoli risparmiatori attraverso la condivisione di informazioni su una piattaforma online.

Alla base della “bolla GameStop” esiste un trend (una tendenza social) che è nato, come spesso accade, da una serie di meme. Stavolta qualcuno ha capito come tradurre concretamente un contenuto social, realizzando nei fatti un meccanismo virtuale. Se il caso GameStop merita di essere contestualizzato nei termini di un futuro mutamento dei mercati finanziari, soprattutto per quanto concerne i loro protagonisti, vale altresì la pena di chiedersi in che misura queste trasformazioni dipendono da un nuovo modo di concepire la realtà, in modo interdipendente dalle dinamiche del web. Dietro il successo dell’operazione c’è un misto di viralità dei social e competenza finanziaria, che dimostra in che termini il virtuale possa oggi mutare persino le dinamiche di mercato.


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