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Marco Sentieri

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Marco Sentieri nasce a Casal di Principe in provincia di Caserta l’11 giugno del 1985 ed inizia la sua carriera all’interno della scena musicale a 16 anni. Lascia la sua terra e si trasferisce a Roma, dove inizia ad affacciarsi al mondo della musica con il quartetto denominato Quarto Senso. Il 2 Ottobre 2020 esce il suo nuovo singolo “occhi come nuvole”, che conferma la sua presenza nel panorama musicale italiano. Marco è un ragazzo sensibile, lo si percepisce dalla sua voce che si incontra, al telefono, con la mia.

Ciao Marco! Descriviti a chi non ti conosce.

Ciao! Allora, Marco Sentieri è un’artista che fa musica da sempre. Ha fatto una lunga gavetta che lo ha visto in tante feste di piazza fino ad arrivare al 2016 in cui ha avuto una prima esperienza importante ad X Factor Romania. Parlo in terza persona perché mi sento più sicuro (ride). Da quel momento in poi il livello è salito e, ritornato in Italia, è aumentato lo spessore delle serate. Chi come me suona in giro per locali e non è conosciuto sa che è veramente difficile riuscire a lavorare con la musica in tal senso. L’anno scorso tra, settembre 2019 e febbraio 2020, c’è stato il grande sogno del festival di Sanremo che ancora porto addosso. Esibirmi sul palco più importante per noi, con un brano impegnativo “Billy blu” è stato un orgoglio. Ho portato un tema attuale che colpisce tanti giovani, il tema del bullismo e sono rimasto sorpreso come tutto questo abbia avuto una rilevanza non solo nazionale ma mondiale il che, per Marco Sentieri, ha significato molto.

Come ha reagito Marco dopo essersi visto sul palco di Sanremo con un lockdown che ha negato il corso naturale delle cose?

Hai toccato un tasto delicato. Ho avuto dei problemi con la mia produzione dopo Sanremo e in più il lockdown a marzo è stata la ciliegina sulla torta. Stavo provando a ripartire, poi è successo il cataclisma. Dopo Sanremo ero pronto a prendere il volo perché, vuoi o non vuoi, avrei avuto un anno pieno e impegnato e invece così non è stato. Ho dovuto reinventarmi, per l’ennesima volta. Ho vissuto questo lockdown scrivendo e progettando con un mio amico fino a fondare la nostra etichetta discografico che oggi, 2 ottobre, viene portata alla luce così come il mio nuovo singolo. Festeggio, così, un due in uno (ride).

“Occhi come nuvole” è il tuo ultimo singolo. Come nasce?

Nasce nel primo periodo del lockdown, i primi di marzo quindi, quando, in un contesto “normale” già si guardava all’estate, a quel il momento in cui nascono nuovi amori che poi si ritrovano a fare i conti con la realtà. “Occhi come nuvole” racconta di una storia d’amore tra due persone che poi fanno fatica a dirsi addio. Metto tanto di mio nei testi ma tanto anche di ascoltato. L’autore è così, c’è sempre il suo occhio e la sua visione delle cose.

Come si immagina Marco fra 5 anni?

È difficile risponderti oggi, perché viviamo una situazione che ci porta a vivere giorno per giorno. Pensa che il 3 ottobre era previsto un mio tour in Campania, ma così non è. Tutti i piani sono stati ribaltati. Ma di sicuro mi vedo a varcare palchi facendo ascoltare la mia musica alle persone ma mi vedo anche intento a scovare nuovi talenti per far nascere qualcosa di nuovo. Posso solo dire che mi immagino sempre con la musica attorno. Perché la musica salva, a me ha salvato. Uno dei programmi reali che però ho è un tour nelle scuole, riprendendo i temi di Billy Blu: questo perché io ho subito bullismo quando ero piccolo e mi sembra doveroso portare la mia testimonianza. Tutto ha un senso. Nulla di Marco Sentieri è fatto a caso, c’è sempre una parte di me dentro le cose che faccio.


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