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Una recente manifestazione per i diritti della comunità Lgbti e a favore del ddl Zan

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ROMA – Si celebra oggi la 31esima Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. «È l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza – afferma in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea».

«Le attitudini personali e l’orientamento sessuale – dichiara ancora Mattarella – non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica».

«La società – conclude – viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili».

I NUMERI DI GAY HELP LINE

Nell’ultimo anno, periodo covid, forti aumenti come i ricatti e le minacce subiti dalle persone lgbt che sono passati dall’11% al 28%. I casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro dal 3 al 15%. Sono i dati di Gay help line, resi noti oggi.

Il 2021 è l’anno in cui, secondo Ilga Europe (associazione internazionale per i diritti LGBT presente all’Onu), l’Italia scende al 35esimo posto della classifica dei Paesi Europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza delle persone LGBT+ (lesbiche, gay, bisex e trans).

Al gayhelpline.it, contact center contro omofobia e transfobia, registrano più di 50 contatti al giorno (tra linea e chat) oltre 20.000 l’anno, da parte di persone colpite da discriminazione, odio e violenza in quanto lesbiche, gay bisex e trans.

Inoltre, nell’anno in cui la pandemia ha limitato la socializzazione al web, il 30% degli studenti Lgbt+ che ha contattato la Gay Help Line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online.

UE: FERMO IMPEGNO PER GARANTIRE DIRITTI LGBTI

«Tutti nascono liberi e uguali in termini di dignità e diritti. In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia (IDAHOBIT), l’Unione europea ribadisce il suo fermo impegno a rispettare, proteggere e promuovere il pieno ed equo esercizio dei diritti umani da parte di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI)».

Lo ha affermato l’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell in una nota. «In tutto il mondo le persone continuano a essere vittime quotidianamente di violenza, esclusione e discriminazione a causa dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, reali o percepiti, o delle loro caratteristiche sessuali. L’Ue continua a essere particolarmente inquieta per il fatto che in 69 Paesi le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso si configurano come reato e che in 11 di tali paesi l’omosessualità è ancora passibile di pena capitale», si legge ancora nella nota.

L’ITALIA E IL DDL ZAN

«Celebriamo la Giornata internazionale contro omofobia, bifobia, transfobia con un impegno concreto: approvare subito il Ddl Zan. Il Senato deve fare in queste settimane un gesto concreto per i diritti approvando la proposta del Pd». Così il segretario del Pd Enrico Letta su Twitter.

Di diverso avviso il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. «Che ci si ponga il problema di difendere le persone omosessuali da insulti omofobi, aggressioni o violenze – ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera – per me non è né è mai stato un problema, ci mancherebbe. Tutte le creature devono essere difese, protette e tutelate. Però la legge dev’essere chiara e non prestarsi a sottointesi».

La ministra per il Sud, la forzista Mara Carfagna, si dice «vicina alle troppe vittime dell’odio e del disprezzo e a quanti soffrono perché esclusi da una piena accettazione sociale a causa dei loro orientamenti personali. L’intolleranza non è solo nemica della democrazia ma avvelena i pozzi della convivenza civile». Ma sul Ddl Zan aggiunge: «ci serve una legge contro l’omofobia e la transfobia. Io stessa ne fui promotrice da ministro, ma scelsi una strada diversa, meno divisiva e ambigua. Queste leggi non possono essere bandierine per marcare il campo».


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