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Una filiale della Banca Popolare di Bari

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Banca Popolare di Bari si prepara a cambiare nuovamente volto, il prossimo mese verrà presentato il piano industriale triennale e, da quanto trapela, l’istituto non verrà fuso all’interno di Mcc ma manterrà una propria autonomia e il proprio marchio. Non solo: la strategia prevede di aggregare attorno a BpB altri piccoli istituti bancari del Sud, per poi dare vita alla Banca del Mezzogiorno. Sul tavolo del nuovo management anche la possibile acquisizione di azioni e bond. Ma i problemi ereditati dalla vecchia gestione, prima del commissariamento, pesano ancora come macigni, a cominciare dai circa 60mila risparmiatori-soci che si sentono danneggiati e in alcuni casi truffati e invocano risarcimenti. Hanno visto nel corso degli anni andare in fumo i loro risparmi e ora chiedono “giustizia” alla nuova Bpb: c’è chi aveva acquistato quote a 8-9 euro cadauna e adesso si ritrovano con un pugno di mosche in mano, non avendo nemmeno accettato la transazione offerta a 2,5 euro. Soci pronti a scendere di nuovo in piazza dopo aver atteso invano un incontro con il nuovo consiglio di amministrazione: domani ci sarà una manifestazione a Bari, davanti alla sede centrale dell’istituto di credito, organizzata dal Comitato indipendente risparmiatori Banca Popolare di Bari.

L’appuntamento è in corso Cavour angolo via Piccinni, per protestare per il loro “risparmio truffato”. Nei giorni scorsi il Codacons ha annunciato la volontà di costituirsi parte civile nel processo contro gli ex vertici della Popolare di Bari. L’udienza preliminare nei confronti di tre ex amministratori era fissata per il 28 gennaio ma è slittata al 30 marzo: si tratta del secondo procedimento sulla gestione dell’istituto di credito barese da parte del vecchio management che arriva davanti ad un giudice e riguarda le cosiddette “operazioni baciate”.

A risponderne, con le accuse di ostacolo alla vigilanza e false comunicazioni sociali, sono l’ex condirettore generale Gianluca Jacobini, con Giuseppe Marella e Nicola Loperfido, rispettivamente ex responsabili dell’Internal Audit e della Direzione Business. Imputata anche la banca per la responsabilità amministrativa degli enti. Identificate come parti offese Bankitalia e Consob, anche se centinaia di risparmiatori hanno già annunciato che chiederanno di costituirsi parte civile. Codacons ha annunciato che chiederà un risarcimento per danni morali pari a 10mila euro per ogni azionista che rappresenterà in giudizio. Secondo la procura di Bari gli ex dirigenti avrebbero falsificato e sovrastimato la situazione finanziaria della banca ingannando i soci presentando una solidità, de facto, inesistente.

Sin qui l’aspetto penale e risarcitorio, ma novità ci sono anche sul fronte dell’organizzazione e del futuro della banca: gli esodi anticipati del personale in esubero, 650 in dieci anni secondo l’accordo del giugno 2020 con un risparmio di 67 milioni sul costo del lavoro, è stato reso più agevole dopo un incontro tra banca e sindacati che ha contribuito anche a stemperare alcune tensioni sorte dopo la fine del commissariamento e l’arrivo del nuovo top management targato Mcc.

L’accesso, che resta sempre volontario ed incentivato, al fondo di solidarietà del settore è stato reso più “agevole” superando il periodo di part time che lo precedeva e consentendo per tutta la platea interessata il prepensionamento fino a 60 mesi. Il rilancio della banca, ora guidata dall’amministratore delegato Giampiero Bergami e presieduta da Giovanni De Gennaro, verrà esplicitato in un nuovo piano industriale che il management sta mettendo a punto e che dovrebbe essere pronto a febbraio.

Nel frattempo, la pianta organica dirigenziale è stata rafforzata con gli ingressi di Gianluca Caniato che ha assunto l’incarico di Chief Financial Officer e di Alberto Beretta che è il nuovo Chief Lending Officer. Responsabile della Funzione Internal Auditing è Cathia Cortinovis, mentre a Franco Rossi è stata affidata la responsabilità della Funzione Compliance e Antiriciclaggio. Cristiano Carrus, già nominato a novembre Chief Business Officer, completa la squadra di manager a supporto della Banca. Un primo passo nel percorso di rinnovamento che accompagnerà l’istituto nei prossimi anni e che dovrebbe portare alla nascita della più volte annunciata Banca del Mezzogiorno.


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