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Un progetto di Ponte sullo Stretto di Messina

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Il ponte sullo stretto di Messina non è una opera non cantierabile. In proposito ricordo che una delle due pile, quella ubicata in Calabria, era prevista in un sito attraversato dalla ferrovia; ebbene si è spostato l’asse ferroviario in località Cannitello e questa decisione praticamente testimonia l’avvio concreto di una fase fondamentale dell’intero progetto

Il ponte sullo stretto di Messina non è un’opera costosissima, infatti senza gli interventi relativi alla sistemazione del water front a Messina ed una serie di interventi non strettamente legati alla realizzazione del ponte, il costo non supera i 4,5 miliardi di euro

Il ponte sullo stretto di Messina non è un’opera che deve essere condivisa dalla Unione Europea perché nella approvazione del Corridoio Berlino – Palermo (Reti TN – T) del 2005 è contemplata anche l’approvazione del ponte e nella edizione, sempre delle Reti TN-T del 2013, fu riconfermata la continuità territoriale. Quindi il Ponte sarebbe, insieme all’asse Torino – Lione e al Terzo Valico dei Giovi l’unico progetto infrastrutturale già approvato dalla Unione Europea.

Il ponte sullo stretto di Messina non è un’opera che deve essere condivisa dalle Regioni Calabria e Sicilia perché più volte formalmente approvato dai due organismi e riportato integralmente in apposite Intese Generali Quadro di cui al Decreto Legislativo 190/2002

Il ponte sullo stretto di Messina è stato aggiudicato con una gara internazionale; quindi è un’opera che è stata sottoposta ad una evidenza pubblica che rafforza la trasparenza della scelta tecnica ed economica

Il ponte sullo stretto di Messina rende funzionale la continuità del Corridoio Helsinki – La Valletta; il Corridoio infatti è un cordone ombelicale che non può ammettere soluzioni di continuità; a tale proposito è utile ricordare che proprio in questi giorni si sono avviati i lavori del tunnel del Fehmarn Belt e in tal modo il Corridoio Baltico – Adriatico non ha più soluzioni di continuità; così rimane solo lo Stretto di Messina il tratto che non rispetta tale giusta caratteristica

Il ponte sullo stretto di Messina può accedere a vari Fondi comunitari; in proposito è utile ricordare che allo stato sono disponibili: 1) le risorse non spese del Fondo Coesione e Sviluppo 2014 – 2020 (circa 30 miliardi), 2) le risorse del Fondo Coesione e Sviluppo 2021 – 2027, 3) le risorse del Fondo delle Reti TEN – T, 4) le risorse del Recovery Fund

Il ponte sullo stretto di Messina rende possibile la creazione di uno dei più vasti sistemi metropolitani del Mediterraneo; spesso dimentichiamo che con la realizzazione di tale segmento si dà continuità funzionale alle aree urbane di Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Messina e Catania e si offre a questa vasta area la possibilità di accedere a tre impianti aeroportuali Catania, Reggio Calabria e Lamezia

Il ponte sullo stretto di Messina motiva sia lo sviluppo della rete ferroviaria in Sicilia, sia la realizzazione dell’asse ferroviario AV/AC Salerno – Reggio Calabria – Messina – Palermo; senza il collegamento stabile la ferrovia diventa sempre più una offerta di trasporto non conveniente per i passeggeri e per le merci, diventa così una rete locale; e a maggior ragione non si giustifica la realizzazione di un asse veloce Salerno – Reggio e Messina – Palermo in quanto la aggregazione della domanda rimarrebbe sempre basso

Il ponte sullo stretto di Messina, in termini di investimento, rafforza la dimensione economico – finanziaria da destinare al Mezzogiorno; le risorse da destinare al Mezzogiorno entro il prossimo quinquennio, comprese anche le opere in corso di realizzazione non superano globalmente il valore di 6 miliardi (completamento della Napoli – Bari, alcuni lotti della 106 Jonica, della Caltanisetta – Agrigento, della Telesina, della Circumetnea); mentre per il Centro – Nord, sempre nel prossimo quinquennio, l’importo supera i 40 miliardi di euro. In tal modo viene disattesa la logica del 34% al Sud

Il ponte sullo stretto di Messina può benissimo essere inserito nel Recovery Plan perché il completamento dell’opera entro il 2026 è una errata interpretazione del nostro Paese; per la data del 2026 devono essere in corso avanzato i lavori con tutte le fasi realizzative e con il supporto analitico delle relative WBS (sono i riferimenti analitici che fanno scattare i relativi Stati di Avanzamento Lavori)

Il ponte sullo stretto di Messina annulla il danno causato dalla attuale insularità, un danno stimato in modo approfondito dalla Società Prometeia pari a circa 6 miliardi di euro all’anno come mancato contributo alla crescita del PIL Potrei continuare ad elencare le motivazioni e, soprattutto, la forza di tali motivazioni ma penso sia uno sforzo inutile perché vedo sempre lontana la volontà a realizzare l’intervento e rimane solo una alternativa: convincere le Regioni del Mezzogiorno a chiedere all’organo centrale le controdeduzioni ai 12 punti prima elencati. Solo in tal modo in futuro qualcuno risponderà di questo macroscopico danno all’erario.


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