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John Elkann

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NON C’E’ posto a Mirafiori per la prima gigafactory italiana di Stellantis. L’annuncio di Carlos Tavares, che durante l’Electrification day, ha ufficializzato l’impianto di Termoli come terza sede europea (dopo Francia e Germania) del gruppo automobilistico dove produrre le batterie delle future auto elettriche.

Una decisione che ha scatenato l’ira del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e della sindaca di Torino, Chiara Appendino, che vedono infranti i sogni di rinascita del territorio in cui governano. Ma soprattutto confermano che il destino del nuovo gruppo auto passa soprattutto per il Sud. Con la gigafactory in Molise inoltre, Torino potrebbe rimetterci il ruolo e la leadership nel panorama industriale italiano: una grande beffa per la città in cui è stata fondata la Fiat da Gianni Agnelli nel lontano 1899. Suo nipote. John Elkann, che l’avvocato ha designato come erede ha deciso di puntare la barra verso il Sud. Delusione che fa ancora più male se si tiene conto che la multinazionale, che fattura 134 miliardi all’anno, ha scartato l’opzione piemontese in accordo con il governo italiano.

L’investimento previsto nel Molise ammonta a 1,5 miliardi di euro, ma non è ancora noto se la produzione di batterie elettriche sostituirà in toto o in parte quelle attuali. Comunque, pur se il programma di investimenti dovrà essere definito in tutti i suoi particolari, l’annuncio di Tavares segue a qualche settimana di distanza l’accordo che è stato sottoscritto con i sindacati per lo stabilimento di Melfi (Potenza), ove a partire dal 2024 si costruiranno su una sola linea ma potenziata 4 nuovi modelli elettrici.  

Lo stabilimento di Melfi, infatti,  è destinato a diventare uno degli hub dell’auto elettrica  mondiale. Nell’impianto sono stati collocati buona parte degli investimenti di Stellantis per l’auto a batteria e la produzione della nuova Compass. Sarà il modello di punta di Jeep, il marchio più pregiato di tutto il gruppo. Sarà venduto anche negli Usa come già accade alla Renegade che è l’altro punto di forza di Stellantis. L’annuncio segna un cambio di passo tenendo conto che nel 2021 la casa punta a triplicare le immatricolazioni di auto a batteria, superando le 400 mila unità (14% delle auto vendute in Europa dal gruppo) . Gli obiettivi sono più ambiziosi: 38% nel 2025 e 70% nel 2030. Nel 2025 in Europa tutta la produzione  sarà disponibile anche in versione a batteria o plug-in. La svolta richiederà ingenti investimenti, per arrivare alla costruzione di vetture con un’autonomia compresa fra 500 e 800 chilometri.

A parere di Tavares ciò dovrebbe risolvere «l’ansia da autonomia» che allontana molti consumatori dall’acquisto di auto elettriche. «Il fabbisogno – dice Carlos Tavares – di batterie e componenti per EV di Stellantis sarà soddisfatto grazie a un totale di cinque gigafactory in Europa e in Nord America e l’allocazione del terzo sito europeo in Italia, dopo quelli in Francia e Germania, è la conferma dell’impegno di Stellantis in Italia e della volontà dell’Azienda di continuare ad investire sul suo sistema produttivo».

Secondo il gruppo, l’identificazione dell’impianto di Termoli rappresenta una scelta coerente nel contesto del percorso di Stellantis verso la completa transizione energetica, sulla scia di quanto annunciato per Douvrin in Francia e per Kaiserslautern in Germania. «Stellantis – ha detto Tavares – sta lavorando con determinazione e velocità per anticipare e supportare la transizione energetica di tutti i suoi siti industriali italiani, con l’obiettivo di garantirne la sostenibilità attraverso il miglioramento delle loro performance e per far giocare al Paese un ruolo strategico tra i principali mercati domestici del Gruppo. Il piano sarà divulgato e comunicato con un approccio graduale e al momento opportuno», ha concluso il numero uno.

Lo stabilimento di Termoli, in provincia di Campobasso, Molise, attualmente ha circa 2.500 dipendenti. La fabbrica è stata aperta nel 1972 e si è specializzata nella produzione di motori e trasmissioni. Si estende su una superficie 1,2 milioni di metri quadrati. Secondo il procedente piano di Fca (che con Psa ha dato vita a Stellantis), l’impianto di Termoli avrebbe dovuto continuare a produrre motorizzazioni tradizionali e ibride. Allo stato, non è stato ancora deciso se ci sarà una totale riconversione del sito o se la gigafactory per la produzione delle batterie affiancherà quello dei motori. Stellantis, in particolare, ha sviluppato una nuova famiglia di architetture multiruolo battezzata Stla pronta a dar vita alla futura gamma elettrificata dei 14 brand appartenenti al gruppo.

Le piattaforme sono progettate con un alto livello di flessibilità (lunghezza e larghezza) e condivisione dei componenti, creando economie di scala con cui ogni piattaforma potrà supportare fino a due milioni di unità ogni anno.


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