X
<
>

Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico

Condividi:
1 minuto per la lettura

IL tema del sanitario si continua a intrecciare con quello economico. Il sabato agostano è stato agitato dalla circolare dell’Inps sulla quarantena e dalle reazioni dei sindacati. L’Istituto di previdenza ha fatto sapere che la quarantena da contatto con positivo al Covid non è più considerata malattia: l’indennità di malattia non sarà erogata per gli eventi avvenuti nel 2021, ma solo per il 2020 e soltanto fino al limite delle risorse.

I sindacati si rivolgono allora al Governo. In una lettera firmata da Cgil, Cisl e Uil e inviata ai ministri del Lavoro e dell’Economia, rispettivamente Andrea Orlando e Daniele Franco, esprimono preoccupazioni.

Di qui la loro richiesta di «un intervento normativo urgente che consenta all’Istituto di assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori le tutele». Nella lettera i sindacati scrivono: «La mancata equiparazione dei periodi trascorsi in quarantena o sorveglianza fiduciaria a malattia pone, inoltre, seri interrogativi sia su come potranno essere riconosciuti tali periodi di assenza da lavoro per le lavoratrici e i lavoratori che improvvisamente si trovano privi delle tutele che erano previste dalla norma, sia su come sarà assicurata la copertura retributiva e contributiva. Siamo, quindi, a richiedervi un intervento normativo urgente che consenta all’Istituto di assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori le tutele previste dall’articolo 26 del decreto-legge n. 18/2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 27/2020, dal 1 gennaio 2021 e fino al termine dell’emergenza sanitaria».

Ivana Veronese, segretaria Confederale Uil, fa sapere: «Non abbiamo ancora avuto risposta dal governo. È un tema aperto e un tema importante: va dato un ulteriore finanziamento, non si posso scoprire i lavoratori in questo modo e in questo momento».


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE