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Antonio Tajani

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ROMA – Nessun motivo di salute ma «una scelta nell’interesse dell’Italia. Un grande atto di generosità». Così Antonio Tajani, vice presidente e coordinatore nazionale di Forza Italia, in un’intervista al Corriere della Sera spiega la scelta del leader del partito di ritirarsi dalla corso al Colle.

«Ha prevalso l’interesse generale. Berlusconi non voleva divisioni, non voleva che il suo nome diventasse oggetto di scontro. La sua è stata una lezione a tutti di attaccamento all’Italia e alle istituzioni», sottolinea.

Ora «ha tutte le intenzioni di giocare con gli alleati la partita. E quella che pensa, che pensiamo tutti in Forza Italia, è che sia un nostro diritto proporre nomi di area di centrodestra».

Per Tajani quelle di Letta è una dichiarazione «inaccettabile. Non è pensabile che esista un veto a nomi della nostra area, come fossimo cittadini di serie B e non i rappresentanti della maggioranza degli italiani”. Quanto a Draghi “noi non mettiamo veti, ma diciamo che sta bene dove sta, perché è l’unico che può tenere assieme una maggioranza tale da reggere un governo di unità nazionale, indispensabile per affrontare pandemia, crisi economica e tener fede agli impegni previsti dal Pnrr. Serve un premier in carica fino a fine legislatura, e lui è l’unico che può farlo”. Quindi “proporremo un presidente di centrodestra, una rosa, e da qui vogliamo partire. Il resto si vedrà solo dopo, eventualmente”, chiosa Tajani.


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