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Il segretario di Forza Italia Antonio Tajani

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ANTONIO Tajani si presenta agli Stati generali dell’Economia di Forza Italia, a Milano, e mette subito in chiaro un concetto in vista delle elezioni europee: «Stiamo facendo una valutazione ma la linea, come è sempre stato, è quella di ricandidare gli uscenti». Il rinnovo del Parlamento europeo rappresenta una grande occasione per gli azzurri che, secondo diversi istituti di ricerca, sono in forte crescita e potrebbero superare la Lega di Matteo Salvini. L’obiettivo è il superamento del 10% anche in virtù della federazione organica con Noi Moderati di Maurizio Lupi.

«L’ultimo sondaggio – ammette Tajani – ci dà oltre il 10%, al 10,1%, perché gli italiani non ne vogliono più sapere di quelli che urlano, strillano e offendono». Frecciata quest’ultima che sembra essere rivolta all’alleato Matteo Salvini che continua a sedere in Europa con i sovranisti. Forza italia invece continua a costruirsi un profilo moderato in grado di intercettare tutto la galassia liberale e popolare.

Tajani ricorda il fondatore di Forza Italia: «Berlusconi era un grande ottimista, non dobbiamo dimenticare la sua lezione, il grande miracolo italiano si può ripetere più volte, è nella nostra natura italiana la voglia di rimboccarsi le maniche, reagire e costruire un futuro migliore. Dobbiamo puntare sullo spirito italiano, la voglia di intraprendere è connaturata all’italiano, fa parte della nostra identità». Tajani risponde anche a chi aveva preconizzato scenari non positivi dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi: «Forza Italia non è scomparsa perché Berlusconi ha inculcato in ciascuno di noi la voglia di combattere per quei valori per cui è sceso in campo, lo facciamo anche per rendere onore alla sua memoria».

Dopodiché viene punzecchiato su Forza Nord, la colonna leghista dentro Forza italia, che verrà presentata il prossimo 28 aprile: «È un’associazione libera che è stata fatta da alcuni nostri parlamentari e dirigenti che punta ad aggregare gruppi di persone che vogliono impegnarsi per la crescita del nord del nostro Paese. Non è né una corrente né un partito, ma solo un’associazione di amici del Nord come ne abbiamo tanti anche nel Sud». Si tratta, insiste Tajani, «di un’iniziativa positiva che vuole valorizzare il Nord dell’Italia. Ma dare un messaggio alle imprese del Nord non vuol dire che rinunciamo a quelle del Sud. Siamo un partito nazionale che punta alla crescita nazionale. Certamente in questo ambito il Nord e il suo tessuto industriale va sostenuto. Ma non vogliamo un partito nordista né sudista. Guardiamo con attenzione a una politica industriale e agricola che favorisca la piena occupazione e il miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori».

C’è, va da sé, spazio per la situazione dell’Italia e qui Tajani indossa i panni dell’uomo delle istituzioni e di governo: «La nostra situazione è moderatamente positiva in Ue, cresciamo, bisogna fare in modo che prudenza e realismo non diventino sinonimo di pessimismo che sarebbe esiziale per la nostra politica, per gli investimenti bisogna essere ottimisti che non significa dire va tutto bene ma dobbiamo credere nel futuro». E ancora: «Se vediamo la situazione in Germania e Olanda è meno allegra di quella che c’è in Italia: loro non crescono, noi cresciamo, certamente non tanto, ma cresciamo. Lo spread si è abbassato. Le cose certo potrebbero andare meglio ma la nostra situazione all’interno dell’Ue è moderatamente positiva».

Dopodiché Tajani lancia un messaggio rassicurante al proprio elettorato: «Ecco perché finché saremo al governo non ci sarà mai una patrimoniale sulla casa. La proprietà è sacra, è frutto dei sacrifici, non è il villone del ricco, ma la casetta frutto dei sacrifici di chi risparmiava per darsi una identità e lasciare qualcosa ai figli».


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