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Paolo Gentiloni

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ROMA – «L’economia mondiale ha cambiato verso, l’espansione è divenuta una frenata globale, per l’Italia ora il Pnrr è l’antidoto: se non attua il Recovery, rischia la recessione. E i partiti non devono frenare sulle riforme».

Lo ha detto, in un’intervista al quotidiano La Stampa, il commissario europeo dell’Economia Paolo Gentiloni. «Si deve affrontare l’inflazione, è finito il tempo del sostegno universale, e i Paesi ad alto debito sono ancor di più richiamati a uscire da questa logica. Prima di pensare ad altro debito comune, occorre far funzionare il piano attuale. Dopo l’estate la proposta di riforma del Patto di stabilità, domani le raccomandazioni Ue».

Per Gentiloni, poi, oltre all’inflazione che «non si vedeva dal secolo scorso, la forte ripresa prima e la guerra poi hanno stravolto il quadro. Se pensassimo di essere ancora in una fase in cui sono possibili sostegni di ogni tipo credo prenderemmo un abbaglio. Non sto teorizzando il ritorno all’austerity, ma quello che abbiamo fatto durante la pandemia non è più possibile, per almeno due ragioni. La prima: non è necessario. Due: sarebbe un azzardo. La forte crescita dei prezzi e il probabile aumento dei tassi di interesse entro l’estate sono due fattori con i quali siamo costretti a fare i conti».

«Draghi ha messo l’attuazione del piano al centro del suo impegno, con chiarezza e determinazione. È necessario che l’intera classe dirigente prenda atto del contesto, e vedo una certa fatica al riguardo. Lo capisco: negli ultimi due anni abbiamo tenuto in vita l’economia con un sostegno universale. Oggi però non si può più. Tutti stanno uscendo da questa logica, e i Paesi ad alto debito sono ancor di più richiamati a farlo…».

In collaborazione con Italpress


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