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L'assemblea di Forza Italia che ha eletto Antonio Tajani segretario nazionale del Partito

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Antonio Tajani eletto all’unanimità segretario nazionale di Forza Italia durante la prima assemblea del partito dopo la morte di Silvio Berlusconi

ROMA – Il Consiglio Nazionale del partito ha eletto all’unanimità Antonio Tajani segretario nazionale di Forza Italia dal Consiglio nazionale del partito a Roma. «Raccolgo un’eredità che è quasi impossibile da raccogliere – afferma – Mi considero in primo luogo un militante di Forza Italia», ha sottolineato.

«Non è facile iniziare questa giornata ma voglio prima dell’insediamento dell’ufficio di presidenza dirvi che ieri sera ho ricevuto una lettera molto affettuosa e cordiale, piena incoraggiamento nei miei confronti da parte della famiglia Berlusconi». Ha esordito Antonio Tajani avviando i lavori del Consiglio nazionale di Forza Italia.

LA LETTERA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI LETTA DA ANTONIO TAJANI ALL’ASSEMBLEA DI FORZA ITALIA

Questo il testo letto alla platea dal ministro degli Esteri. «Carissimo, grazie per l’appoggio e la vicinanza che avete sempre dato al nostro caro papà e grazie per tutto ciò che da oggi farete per continuare a far vivere gli ideali di libertà, di progresso e democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni. Un abbraccio grande a tutti con i migliori auguri di buon lavoro».

«Io credo che Forza Italia non potrà mai più avere un presidente per questo propongo al Consiglio nazionale di modificare in ogni articolo che lo prevede, la parola presidente con la parola segretario nazionale. Perché c’è solo un presidente». ha poi rimarcato Tajani.

Tajani ha poi sottolineato che «c’è tanta gente che non è andata a votare, sono cittadini che aspettano risposte dalla politica e noi abbiamo il dovere di darle. Siamo al governo lealmente senza alcuno spirito di compiacenza nei confronti di altri ma con lealtà, serietà e responsabilità al servizio del governo, dell’Italia e dei cittadini».

Tajani ha poi aggiunto: «Guidare Forza Italia è una impresa davvero complicata perché non ci sarà mai nessuno come Berlusconi. Non è una questione di pennacchi e poteri, si combatte tutti insieme. Adesso tutti insieme dobbiamo rendere onore a quello che ha fatto e non disperdere tutto il patrimonio che ci ha lasciato come una grande eredità, che noi abbiamo e guai se i figli disperdono l’eredità del padre…».

Rispetto agli oltre 90 milioni di debito che il partito ha con la famiglia Berlusconi, Tajani ha precisato: «Non abbiamo parlato di soldi, mi pare che il messaggio della famiglia sia chiaro».


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