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Toto Cutugno, morto oggi a 80 anni

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ROMA – Addio a Toto Cutugno, si è spento “L’Italiano” Salvatore (Toto) Cutugno, cantante, autore, produttore, compositore e paroliere molto noto in Italia e all’estero. Nato a Fosdinovo, il 7 luglio del 1943, si e’ spento a Milano, all’ospedale San Raffaele dove era ricoverato. E’ considerato uno degli artisti italiani più noti e vanta oltre 100 milioni di copie di dischi vendute. Il successo gli ha sorriso sia come interprete di sue canzoni che come autore o produttore per altri. Notissime infatti, le collaborazioni con altri, come quella con Adriano Celentano per “Il tempo se ne va”, che si racconta fosse ispirata alla figlia del molleggiato, Rosita, e prendesse spunto dalle riflessioni dei genitori che assistono alla crescita di un figlio.

Ma il nome di Toto Cutugno, al quale oggi l’Italia dice addio, che ha cantato anche con gli Albatros fra il 1976-77, vincitore con “Solo noi” al Festival di Sanremo nel 1980 è legato soprattutto alla notissima “L’Italiano”, brano cantato e ricantato in tutto il mondo. Inoltre, dettaglio importante, Toto Cutugno è il cantante che con Al Bano, Peppino di Capri, Anna Oxa e Milva, detiene il record delle partecipazioni al Festival di Sanremo. Se ne contano ben 15. Il festival era casa sua. Tre volte e’ salito sul palco dell’Ariston in veste di cantante non in gara, una con una versione di “Salirò” cantata con Daniele Silvestri in qualita’ di ospite nella serata dei Revival, e poi altre due volte, nel 2011 e 2013 per cantare ancora l’Italiano una volta insieme a Tricarico e un’altra con il coro dell’Armata Rossa.

A Sanremo, Cutugno e’ giunto una volta primo, sei volte secondo, quinto con L’Italiano, e ha piazzato nei primi tre posti anche alcuni brani scritti per altri artisti. Sua nel 1990, la vittoria all’Eurovision Song Contest con il brano Insieme: 1992, secondo dei tre artisti italiani di sempre a riuscirci, dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e prima dei Maneskin nel 2021.

Cutugno ha piu’ volte raccontato che “L’Italiano” era stata scritta con Cristiano Minellono, per Adriano Celentano che rifiuto’ di interpretarla. L’allora patron del Festival, Gianni Ravera, convinse Cutugno a cantarla e fu un successo mondiale. Il brano scalo’ le classifiche europee, rimase in Italia nella Top 10 per settimane, divenne cover grazie ad altri artisti nel mondo e fu tradotto in diverse lingue, facendo vendere milioni di copie.

Per Domenica In, Cutugno ha scritto la sigla Una domenica italiana, cantata con Cristina D’Avena. Nei due anni successivi a Sanremo si classifica nuovamente secondo, nel 1988 (dietro a Massimo Ranieri) con Emozioni e nel 1989 (dietro alla coppia Fausto Leali e Anna Oxa) con Le mamme e partecipa ancora come autore scrivendo i brani Io per le strade di quartiere per Franco Califano e Per noi cantata da Fiordaliso. L’anno successivo, altra partecipazione alla gara in veste di autore con Se non avessi te ancora per Fiordaliso, e La fine del mondo per Gigi Sabani. Nel 1990 altra partecipazione a Sanremo arrivando secondo dietro ai Pooh con Gli amori. Questo brano sara’ nella colonna sonora del film “Non ti muovere” con Sergio Castellitto. Nel 1991 pubblica Non e’ facile essere uomini e conduce con Raffaella Carra’ e Fabrizio Frizzi la trasmissione televisiva della Rai, La vela d’oro. Nell’estate 1992 Cutugno e Giorgio Faletti sono i conduttori del programma Rai Stasera mi butto… e tre! Poi arriva Domenica In.

Nel 1995, ritorna a Sanremo con “Voglio andare a vivere in campagna”. Al Festival, 1997 invece canta Faccia pulita. Dal 1998 e’ al timone de “I fatti vostri”. Nel 2005 ancora Sanremo al fianco di Annalisa Minetti con Come noi nessuno al mondo. Nel 2008, dopo una pausa per motivi di salute, Pippo Baudo gli offre la possibilita’ di tornare al Festival di Sanremo con il brano Un falco chiuso in gabbia. E nel 2010, eccolo di nuovo all’Ariston con il singolo Aeroplani. Nel 2013 partecipa al Festival come ospite nella prima serata chiamato da Fabio Fazio. Nel 2016, ancora una nuova collaborazione con Celentano: arriva Ti lascio amore, brano interpretato in duetto dal molleggiato e da Mina. E oggi, L’Italiano ha purtroppo smesso di comporre le sue melodie. Addio Toto Cutugno, lasci al mondo le note di canzoni, divenute nel tempo un simbolo del Belpaese.


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