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Lucio Presta e Matteo Renzi (fonte rete)

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FINISCE nella bufera il manager e promoter di spettacolo Lucio Presta, di origini cosentine, che insieme all’ex premier Matteo Renzi risulta, stando alle anticipazioni rese note da Il Domani, indagato dalla procura di Roma per finanziamento illecito ai partiti.

La vicenda riguarda il documentario su Firenze, “Firenze secondo me”, che Renzi ha girato con la casa di produzione Arcobaleno 3 della famiglia di Presta (amministrata da Niccolò, figlio di Lucio, anche lui indagato).

Il documentario è effettivamente andato in onda su Discovery Channel anche se non aveva riscosso un grande successo pubblico.

Per il documentario Renzi avrebbe ricevuto un compenso di 454 mila euro. Ora la procura di Roma e gli uomini del nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza hanno deciso di vederci chiaro in quanto ipotizzano che dietro il cachet pagato ci sia in realtà altro ossia un finanziamento illecito ai partiti, nello specifico a Renzi esponente politico.

A queste accuse si aggiungono anche diverse ipotesi di reati fiscali contestati ai Presta per “prestazioni mai effettuate” che avrebbero consentito all’imprenditore di frodare, secondo l’accusa, l’Iva.

Nei giorni scorsi i finanzieri hanno effettuato una perquisizione a casa dei due Presta e nella sede della società Arcobaleno procedendo anche al sequestro di alcuni documenti che potrebbero essere utili alle indagini. 

Secondo quanto contenuto nel decreto di perquisizione, per i pm Alessandro Di Taranto e Gennaro Varone sarebbero da verificare rapporti contrattuali fittizi e l’emissione e l’annotazione di fatture relative a operazioni inesistenti.

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